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Paul Valéry arriva nelle librerie italiane per il 150° anniversario dalla nascita del poeta

Paul Valéry arriva nelle librerie italiane per il 150° anniversario dalla nascita del poeta

Di madre italiana e padre corso, Paul Valéry nacque centocinquanta anni fa a Sète, in Occitania, il 30 ottobre 1871. Il vate-matematico fu, per la generazione dei nostri nonni il poeta del Mediterraneo. Ebbe così tanta notorietà nel Novecento che l’attrice Franca Valeri, pseudonimo di Franca Norsa, scelse il nome d’arte Valeri, nei primi anni Cinquanta, su suggerimento dell’amica Silvana Mauri, che in quel periodo stava leggendo Valéry.

Italo Calvino, nelle sue Lezioni americane, rappresentò Valéry come «la personalità del nostro secolo che meglio ha definito la poesia come una tensione verso l’esattezza. Soprattutto nella sua opera di critico e di saggista nella quale la poetica dell’esattezza è rintracciabile in una linea che da Mallarmé risale a Baudelaire e da Baudelaire a Edgar Allan Poe».

Il volume per il 150° anniversario dalla nascita di Paul Valéry

Pubblicato in maniera assai raffinata da Archivio Cattaneo Editore in Cernobbio, il volume è una raccolta di quattro testi di Valéry, che consigliamo calorosamente ai lettori. Tradotti da Gabriella Collina Pesca gli scritti: Monsieur Teste (1946), Journal d’Emma (1950), Discours de réception de Paul Valéry (1927) e Réponse au discours de M. Paul Valéry (1927). La presente edizione mantiene tutte le particolarità grafiche dei testi originali di Valéry.

In questo nuovo volume, da una parte, con la figura di Monsieur Teste, Valéry esprime la sua preoccupazione per il distacco dell’anima dalla sensibilità. È un personaggio di fantasia, nato un giorno in cui al poeta si riaffacciò il ricordo di un particolare stato d’animo. Non è un poeta: è il suo contrario. Fuma sigari amari e conosce le fluttuazioni della Borsa. Odia il teatro.

Vissuto come celebrità nella prima metà del Novecento, Paul Valéry non fu un collaborazionista nella Seconda guerra mondiale, come molti della sua generazione. «Oltre lo spirito europeo rischiamo di essere meno di niente, assistendo impotenti a una civiltà morente».

Valéry morì il 20 luglio 1945, poche settimane dopo la fine della guerra. Il presidente francese Charles de Gaulle richiese i funerali di Stato, dopo i quali il poeta fu sepolto a Sète, nel cimitero marino.

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