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Pinault compra Brioni per 350 milioni

Francois Pinault ha comprato il marchio italiano di moda maschile Ma gli analisti si chiedono se ne sia valsa davvero la pena

È stato firmato venerdì il contratto preliminare per la vendita della Brioni alla holding francese Ppr della famiglia Pinault. Un’operazione costata al magnate del lusso francese 350 milioni di euro. Un altro colpo è stato dunque messo a segno da Pinault sul suo eterno rivale Bernard Arnault a capo di Lvmh.  Come spiegavamo in un articolo precedente, fra i due concorrenti c’è sempre stata un’accesa rivalità per la conquista della leadership del lusso, sin dai tempi della battaglia per l’acquisizione di Gucci nel 1999-2000, vinta da Francois Pinault. E da allora è costante e sempre agguerrita la gara che si gioca tra loro a colpi di acquisizioni milionarie.

Ultimo punto che ha appena segnato Pinault rispetto ad Arnault è l’acquisizione di Brioni, il marchio italiano di moda maschile. Anche se l’operazione viene giudicata dal mercato un po’ fine a se stessa e non di grande respiro. Brioni non è un marchio fashion e neanche glamour come sono i grandi marchi che Ppr ha in portafoglio e non è chiaro che tipo di progetto possa voler sviluppare Pinault.

Il mercato pensa che possano essere due le strategie possibili. Una potrebbe essere letta proprio come una risposta di Ppr  alle ultime mosse di Lvmh nell’area della moda maschile. Arnault, infatti, intende sviluppare intorno alla storica maison di scarpe di lusso Berluti, marchio italiano di calzature acquisito tanti anni fa, un nuovo progetto di total look maschile. Tanto che da qualche mese ha chiamato alla direzione creativa Alessandro Sartori, portandolo via da Z Zegna, la linea giovane di Ermenegildo Zegna che lo stilista guidava da otto anni.

In alternativa, Pinault potrebbe voler far diventare Brioni come Zegna, un grande marchio di moda maschile. Ma sarebbe un’operazione lunga e onerosa visto che Brioni attualmente ha un fatturato di 190 milioni di euro rispetto al miliardo di Zegna.

Intanto una cosa è certa i big del lusso, intendono rafforzare l’area del lusso maschile  con cui vestire i rappresentanti maschili della classe imprenditoriale e manageriale dei nuovi Paesi ricchi.

Rosa Tessa

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