Pomodoro, Arnaldo
Scultore italiano. Dopo studi d’architettura, inizia a lavorare come disegnatore, decoratore e orafo. Nel 1954 si trasferisce a Milano, dove entra in contatto con artisti tra i quali Lucio Fontana, Enrico Baj, Ugo Mulas, avvicinandosi a una cultura del segno e del gesto che ne caratterizzerà il percorso artistico e che è già chiaramente riscontrabile in alcune incisioni della fine degli anni Cinquanta. Vicino alla cultura dell’Informale, nel 1961 aderisce al gruppo Continuità e comincia ad affermarsi come scultore dal linguaggio fortemente innovativo. Se da una parte Pomodoro guarda alle forme perfette della geometria e al nitore di artisti come Brancusi e Mondrian, dall’altra la riflessione sulla materia, unita ad una coscienza critica del mondo contemporaneo, lo avvicina all’arte di Pollock, di Kline, dell’ action painting.
La sua scultura prende forma dall’opposizione di due culture e di due concezioni dell’arte e dell’intervento dell’artista, dal contrasto tra una forma pura, geometrica e intellettuale e una resistenza fisica della materia che viene spaccata, ferita. Già i rilievi della metà degli anni Cinquanta o La Colonna del viaggiatore (1960) recano i segni di tale procedimento, ma ancor più essi sono ravvisabili nelle Sfere a cui lavora a partire dal 1963. Pomodoro pensa ad un nuovo rapporto tra la scultura e l’ambiente circostante, un dialogo moderno tra dimensioni diverse, ma interagenti, la cui riuscita è testimoniata dall’elevato numero di luoghi che ospitano permanentemente le sue sculture. Un rapporto, quello con il paesaggio, che si può comprendere bene anche da alcuni progetti rimasti incompiuti, ma eccezionali nella loro potenza visionaria, come quello per il nuovo cimitero di Urbino. Pomodoro è stato anche autore di importanti scenografie teatrali.
Nascita: Morciano di Romagna 9671; :
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