Dizionario Arte

PROSPETTIVA

Prospettiva. Metodo per conferire un senso di profondità su una superficie piana o leggermente concava, utilizzando alcuni fenomeni ottici come l’apparente convergenza delle linee parallele e la diminuzione della grandezza degli oggetti man mano che si allontanano dallo spettatore. Non ha un significato comune a tutte le epoche storiche e a tutte le civiltà.

Per esempio, l’arte pittorica degli antichi egizi, anche se contraddistinta da una ricca tradizione, non tiene conto degli effetti ottici dell’arretramento. La prospettiva metodica, matematicamente fondata, basata inizialmente su un punto di vista centrale, venne sviluppata in Italia all’inizio del XV secolo, quando fu inventata da Brunelleschi, descritta da Alberti nel suo trattato De pictura, messa in pratica magistralmente da Masaccio.

Furono dati vari nomi a questo tipo di prospettiva -geometrica, lineare, matematica, ottica, *rinascimentale, o scientifica -che rimase uno dei capisaldi della pittura europea fino alla fine del XIX secolo. Nell’Europa prerinascimentale e orientale, furono usati sistemi di rappresentazione spaziale più intuitivi.

Nella pittura medievale, per esempio, le linee che  dovrebbero convergere, sono rappresentate divergenti (questa ‘prospettiva inversa’ può sembrare molto più convincente nella pratica di quanto suoni in teoria); e nell’arte cinese la ‘prospettiva parallela’ era una convenzione comune nella rappresentazione degli edifici.

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