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Spettacolo,  Cinema

Questa sera in tv: lo Hobbit 16 gennaio

Su Tv8 parte questa sera alle 21.15 la trilogia sulla favola di Tolkien: la nostra recensione de “Lo Hobbit

21 settembre 1937. J.R.R. Tolkien pubblica il romanzo per ragazzi “Lo hobbit o La riconquista del tesoro”, una favola di maghi, nani e strane creature dai piedi pelosi che in poco tempo diventa un caso letterario da oltre 100 milioni di copie.

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Tolkien decide così di sviluppare quel mondo da lui creato e scrive “Il Signore degli Anelli”, il più complesso romanzo fantasy mai pubblicato, dove la Terra di Mezzo, il luogo dove vivono uomini, maghi, hobbit, nani, elfi, prende grazie alle mille sfaccettature e linguaggi dei suoi variegati abitanti. Tanti tentano di sedurre Tolkien per acquisire i diritti della sua opera e trasporla al cinema, che lo scrittore dichiara, tuttavia, “infilmabile”.

11 ottobre 1999. Il regista neozelandese Peter Jackson accetta la sfida e porta sullo schermo “Il Signore degli Anelli”, rispettando la divisione della trilogia e rimanendo fedelissimo al libro di Tolkien. Gli appassionati apprezzano e i tre film fanno incetta di premi in tutto il mondo.

21 marzo 2011. Peter Jackson completa l’opera e comincia a lavorare al prequel del “Signore degli Anelli”, creando una nuova trilogia da “Lo hobbit”. La storia narra di Bilbo, hobbit avventuroso, in viaggio con l’amico Gandalf e una compagnia di nani alla riconquista del regno di Erebor. Davanti a lui tante sfide, ma soprattutto l’incontro con Gollum e il suo anello dai poteri straordinari.

Primo film a utilizzare la tecnologia HFR 3D (un 3D con una frequenza di 48fps), ne “Lo hobbit” ritroviamo molti attori già amati ne “Il Signore degli Anelli” (d’altronde, dopo tre film, impossibile vedere altri nei loro panni): tra gli altri, Cate Blanchett, Elijah Wood, Christopher Lee, Hugo Weaving, Ian Holm, Andy Serkis e Ian McKellen (che ha dichiarato “Tornare a interpretare questo personaggio poteva non essere allettante come interpretarne uno nuovo, […], ma alla fine non potevo sopportare l’idea che qualcun altro interpretasse Gandalf”).

Anche i nomi del cast tecnico-artistico non ci sono nuovi, dagli effetti speciali targati Weta alle collaboratrici Fran Walsh e Philippa Boyens al compositore Howard Shore, assicurando una continuità di stile e la stessa cura per i personaggi, le lingue, i luoghi nei minimi dettagli.

Martin Freeman interpreta Bilbo nel suo viaggio di gioventù, dove scopre forze che non credeva di avere e si dimostra più coraggioso e compassionevole di quanto lui stesso pensasse. La sfida più grande è chiaramente mostrare un Bilbo nuovo, più giovane e meno saggio, senza dimenticare la già conosciuta versione “adulta”, interpretata da Ian Holm.

Altro elemento fondamentale è la Nuova Zelanda, i cui paesaggi avevano avuto rilievo drammaturgico già nel “Signore degli Anelli” e che qui ritroviamo. Un set nuovo è quello di Rhosgobel, la casa nel bosco del mago Radagast, nel mezzo della quale cresce un albero che ha dato non pochi problemi ai costruttori; altra novità è la grotta di Gollum, un luogo colmo di solitudine e disperazione.

Che sia per scoprire dove inizia il viaggio dell’Anello; o per vedere se Gollum è sempre stato così magro, Gandalf così saggio, Bilbo così diverso; o per pura e semplice nostalgia: siete pronti a tornare nella Terra di Mezzo?

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