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Spettacolo,  Musica

Samuele Bersani: doppio album in arrivo 16

TORNA IN SCENA IL “CANTASTORIE” SAMUELE BERSANI

Dopo tre anni dall’uscita dell’ultimo disco “En e Xanax“, Samuele Bersani riappare ai suoi fan con un nuovo singolo: “La fortuna che abbiamo“, da oggi in rotazione radiofonica e già disponibile all’acquisto sul web. Il brano, un’invocazione alla creatività accompagnata da un tappeto sonoro di chitarre e synth, è in pieno stile Bersani: una storia traboccante di immagini surreali e metaforiche inanellate evocativamente l’una dietro l’altra ed un confronto poetico tra la creazione di un’opera d’arte e la costruzione di una relazione sentimentale, nelle sue speranze e timori di fallimento.

Il brano farà da apripista all’omonimo album ufficiale, in uscita il prossimo 3 giugno su etichetta Sony Music: un live composto da 2 CD e da un DVD che conta duetti di prestigio dedicati ai grandi successi del cantante riminese, come quelli con Caparezza (“Chicco e Spillo”), Carmen Consoli (“Giudizi Universali“), Marco Mengoni (“Il pescatore di asterischi”), Pacifico (“Le mie parole“) e Musica Nuda (“Come due somari”). Il ricco doppio album sarà inoltre impreziosito dalla presenza dell’orchestra sinfonica de I Pomeriggi musicali (ensemble attivo a Milano al Teatro dal Verme e al Teatro degli Arcimboldi) e dall’insolito “cammèo” di Dario Argento. Al momento le date del nuovo tour di Bersani, che partirà il prossimo autunno, non son state ancora annunciate.

Questo il testo completo del singolo La fortuna che abbiamo:

“Volevo essere come quei popcorn
Che non scoppiano
Quando stanno sul fuoco
Ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso

Eccomi al lavoro
Qui davanti alla tela di un quadro incompiuto
Con un punteruolo intento a distruggerlo
Anche se l’ho venduto

C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
E se li lucida personalmente
C’è chi invece sente di non aver preso
parte a nulla di che
E questo è

Voglio spremere il tubetto fino in fondo
La fortuna che abbiamo
Ridipingere con un colore più intenso, meno opaco
E finalmente indelebile

Tu che mi propagavi le onde
E mi chiedevi Ma ti piace il surf
Cosa sei diventata
Un oceano fatto per i piedi di un grande acrobata
Una fontana svuotata

Disponi dei miei atomi e serviti pure
Se hai sete davvero
Non prenderti un bicchiere
Bevi come le piante che credono nel cielo

Quanti passi per venire dove sei
Non lo dico a nessuno
Io sono timida
Ma tu sei molto abile a stanarmi e farmi uscire sempre troppo di me
E questo è

Resto ferma sopra il ponte levatoio che si è appena abbassato
E non so ancora se tornare indietro da sola, un’altra volta
Oppure attraversarlo con sé

E correre in discesa fa paura quando manca l’aderenza
Puoi prendermi le braccia e immaginare che siano freni d’emergenza

C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
E se li lucida personalmente
C’è chi invece sente di non aver dato agli altri nulla di sè
E questo è
Voglio spremere il tubetto fino in fondo
La fortuna che abbiamo
Ridipingere con un colore più intenso, meno opaco
E finalmente indelebile”.

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