Santayana, George
Filosofo e letterato ispanoamericano. Trascorse la maggior parte della vita in Europa conservando sempre la nazionalità spagnola anche se studiò in America, scrisse in inglese e fu generalmente considerato americano di adozione. La sua produzione letteraria include un romanzo, un’autobiografia, poesia e saggi di critica letteraria, dissertazioni filosofiche. In queste ultime evitò i termini tecnici e fu ammirato per il suo stile tutt’altro che pedante. Le sue idee sull’arte fanno parte di una globale teoria dei valori che comprende stili di vita morali e razionali anche se, essendosi allontanato da ogni contatto col mondo esterno (trascorse gli ultimi anni di vita in un convento), le sue vedute erano diventate più distaccate. Il suo libro più conosciuto è La teoria della bellezza (1896), nel quale definisce la bellezza come piacere oggettivato e sostiene che la giustificazione dell’arte è in ciò che essa aggiunge alla felicità umana. Alcune delle analogie tra arti visive e musica che egli espresse sembrano precorrere l’arte *astratta. Nascita: Madrid 1863; Morte: Roma 1952
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