Sassu, Aligi
Artista italiano. Frequenta l’Accademia di Brera, dove conosce Lucio Fontana. Lascia gli studi per motivi economici e s’iscrive all’Accademia Libera istituita dal direttore della Galleria di Milano Barbaroux. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1928 firmando con Bruno Munari il manifesto, di matrice futurista, Dinamismo e forza muscolare; le opere tra il 1928 e il 1929 si rifanno alla lezione di Umberto Boccioni. Dopo i contatti con Renato Birolli, Giacomo Manzù e i chiaristi lombardi si orienta verso un linguaggio espressionista: nel 1929 realizza Ciclisti, I costruttori, I Minatori, esempio di primitivismo dove traspaiono i suoi interessi per la vita umile di ogni giorno, ma anche per temi di ordine sacro (Ultima cena, 1929). Sempre nel 1929 inizia il ciclo Uomini Rossi, si tratta di cinquecento opere tra oli, disegni e tempere che lo impegnano per cinque anni. Determinante per la sua formazione è il viaggio a Parigi, nel 1934, che conferma il suo interesse per la pittura dell’Ottocento francese, conosce Lionello Venturi, vede l’opera di Henri Matisse, Paul Cézanne, Théodore Géricault, ma soprattutto di Eugène Delacroix. Il suo attivismo politico è evidente nell’opera del 1935 Fucilazione nelle Asturie, considerato tra i primi quadri della Resistenza europea; partecipa a movimenti antifascisti e viene per questo arrestato. Per la sua scarcerazione intercede Tommaso Marinetti. Nel 1941 espone con il gruppo Corrente e nel 1943 illustra i Promessi Sposi. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta oltre a dedicarsi alla pittura, lavora la ceramica ad Albisola con Lucio Fontana e si dedica a opere murali in mosaico o affresco; queste esperienze portano alla realizzazione di un murale in ceramica di centocinquanta metri, I miti del Mediterraneo, per la sede del Parlamento europeo a Bruxelles terminato nel 1993. Nel 1996 dona alla città di Lugano trecentosessantadue opere realizzate tra il 1927 e il 1996 dando così vita alla Fondazione Aligi Sassu. Nascita: Milano 1912; Morte: Can Marimon a Pollen 2000
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