Arte

SEASIDE, LA MOSTRA DI BENEDETTA FALUGI

Nata in Toscana, Benedetta Falugi è una fotografa indipendente che ha trasformato una passione in un mestiere. Il suo stile personale in pellicola è suggestivo e ogni scatto carico di significato: parla della sua terra, dei luoghi che vive e delle persone che ci abitano. A osservare le sue istantanee sembrerebbe di sentire il rumore del mare e delle onde. Di lei si trova solo una traccia come «osservatrice silenziosa (…)» che al pari di «una creatura marina il cui rapporto viscerale con l’acqua e ciò che bagna le impedisce di esplorare l’entroterra». Come racconta Silvia Bigi, curatrice della mostra “Seaside”. E come conferma Benedetta nell’intervista.

 

Com’è stato questo incontro folgorante con la fotografia? 

Otto o nove anni comprai una compatta digitale per realizzare alcune foto da mettere online per mia mamma che ha un negozio di antiquariato. Così, per caso, ho iniziato a portarmi la mia macchina nelle mie lunghe passeggiate, soprattutto al mare, da lì mi sono innamorata. Poco dopo ho avuto modo di conoscere l’analogico tramite un amico, e mi sono convertita alla pellicola. La folgorazione è stata definitiva.

Che rapporto c’è far il mare e la fotografia?

L’amore per la mia Follonica e tutta la Maremma è risorta dopo essermi staccata per un po’ dalle questi territori. A 18 anni la provincia ti sembra piccola e noiosa, non vedi l’ora di andartene. Un po’ per studio, un po’ per lavoro e un po’ per amore mi sono allontanata, tornavo pochissimo nella mia zona, eppure mi mancava tantissimo il mare. Avevo la sensazione che girando in città, da dietro l’angolo potesse apparirmi. Invece no. Così quando 8 anni fa sono tornata ho apprezzato ancora di più quello che avevo rischiato di perdere: la natura, il silenzio, la quiete. Anche se ciò che mi lega di più a questo posto è il mare. Mi sento davvero una “creatura marina” come mi ha definito Silvia nella presentazione della mostra. Sono nata sotto lo Scorpione, un segno d’acqua, e benché io creda poco all’oroscopo, penso ci sia un legame: fin da bambina amavo sguazzare nel mare, andarci con le bombole o a pesca con mio papà. L’acqua mi fa stare bene, mi dà sensazioni intense!

La figura umana è quasi assente, o spesso presa di spalle. In qualsiasi spiaggia ti trovi, è una scelta stilistica?

Scelgo di mantenere questo taglio perché non cambiare la scena, né disturbare la persona nel quale cerco invece di immedesimarmi. Vedo e vivo come loro per quell’istante.

Prossimi progetti?

Vorrei essere meno pigra e buttarmi su altre idee. Tentare nella moda, magari, anche se questo termine non mi è affine. Preferisco pensare a scattare con persone che mi attraggono, con una bella scenografia, e bei oggetti… in realtà farei tutto con la fotografia.

 

 

SEASIDE

Dall’8 novembre fino al 10 dicembre

Lilith Studio Gallery, Ravenna

 

 

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