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Spettacolo,  Cinema

Sound of Metal, il film di Prime Video su un musicista sordo

Sound of Metal, il film di Amazon Prime Video che indaga la vita di un batterista metal diventato sordo all’improvviso

Dal 4 dicembre 2020 è disponibile su Amazon Prime Video Sound of Metal, film diretto da Darius Marder. Il protagonista è Riz Ahmed, vincitore nel 2017 dell’Emmy Award come miglior attore per The Night Of – Cos’è successo quella notte? Lodata dalla critica, la pellicola cerca di mostrare cosa vuol dire per un musicista perde l’udito. Ha inoltre ricevuto ben sei candidature ai premi Oscar, tra cui Miglior Film e Miglior attore protagonista.

Trama di Sound of Metal, il film di Prime Video candidato agli Oscar

Ruben Stone è un ex eroinomane pulito ormai da quattro anni. È il batterista del duo punk metal Backgammon, in cui la fidanzata Lou (Olivia Cooke) riveste il ruolo di chitarrista e cantante. All’improvviso, Ruben inizia a sentire un fischio nelle orecchie e rapidamente perde completamente l’udito. Il batterista si trova quindi isolato e lontano dal mondo che conosce e che ama, anche se Lou cerca di stargli vicino il più possibile. Nonostante sappia che l’unico modo per tornare a fare la vita di prima sia ricorrere ad un impianto cocleare, deve prima riuscire a gestire la situazione corrente.

Per questo Lou lo spinge ad unirsi ad una comunità di sordomuti guidata da Joe (Paul Raci), ex soldato che ha perso l’udito in Vietnam. Circondato da persone con le sue stesse problematiche, Ruben riesce ad accettare la sordità e a trovare un equilibrio nella sua nuova situazione. Non perde comunque la speranza di poter tornare a sentire grazie all’impianto artificiale. Vuole infatti ricominciare a suonare con la fidanzata che, nel frattempo, si è trasferita in Francia dal padre.

Tematiche degne di nota

Sound of Metal pone lo spettatore davanti ad una realtà perturbante e che lascia disorientati, esattamente come il suo protagonista. Marder entra infatti nella mente di Ruben, mettendo costantemente in parallelo il mondo “fuori”, fatto di suoni e rumori, e quello interno, in cui si percepiscono solo sussurri e ronzii. Il regista è molto abile nel riuscire a rappresentare il bilico in cui il protagonista si trova. Inoltre, attraverso una sapiente manipolazione del suono, è in grado di portarvi anche lo spettatore.

L’altro tema centrale del film è inoltre l’accettazione di un cambiamento. Catapultato all’improvviso in una realtà che non gli appartiene e diametralmente opposta a quella che era la sua, Ruben deve riuscire a trovare il suo posto nel mondo. Capirà però che non c’è niente da aggiustare, ma deve accettare sé stesso e i propri limiti. Un messaggio che va ben oltre la narrazione e le specifiche del caso di Ruben, e che sembra parlare direttamente all’anima dello spettatore.

Cast e produzione

La performance di Riz Ahmed è talmente convincente da spingere alcuni critici ad ipotizzare immediatamente una possibile candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista. Oltre al suo talento Ahmed ha anche passato molti mesi a imparare sia a suonare la batteria che a il linguaggio dei segni per risultare il più credibile possibile. “L’approccio al lavoro e alla vita di Ahmed non passa per scelte facili o il ripetere ciò che ha fatto in passato,” racconta il regista Darius Marder. “Per lui è centrale la scoperta e la crescita. Una qualità rara che segna i più grandi attori e artisti”.

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Riz Ahmed e Olivia Cooke

Ad affiancarlo nel cast, oltre a Olivia Cooke (per cui si presagisce una candidatura agli Oscar come miglior attrice non protagonista) e Paul Raci, si segnala la presenza di diversi attori e interpreti non professionisti appartenenti alla comunità non udente. Marder, infatti, nel suo esordio alla regia ha voluto rappresentare questa comunità nel modo migliore e più accurato possibile. Lo stesso Paul Raci ne fa parte, in quanto figlio di genitori non udenti ed ex guida per gruppi di recupero da dipendenze riservati a persone non udenti.

Come coproduttore esecutivo e autore del soggetto troviamo un altro talentuoso regista, Derek Cianfrance. Il film nasce infatti da un suo progetto, originariamente intitolato Metalhead, un mix tra documentario e fiction basato su un duo sludge metal reale, i Jucifer. La trama era molto simile a quella di Sound of Metal, ma per il film di Marder è stata rielaborata e arricchita, così da dar vita alla parabola di accettazione di Ruben.

E gli Oscar?

La pellicola non è passata inosservata alle nomination per gli Oscar 2021. Ha infatti ricevuto ben sei candidature, molte delle quali sono per i premi principali e più importanti. È infatti in lizza per l’ambita statuetta di miglior film, l’anno scorso vinta da Parasite. Combatterà contro altre produzioni importanti, come Mank di David Fincher e Nomadland, di Chloé Zhao, già vincitore della stessa categoria ai Golden Globes.

Riz Ahmed è inoltre in gara per essere premiato come miglior attore protagonista, al fianco di Gary Oldman (Mank) e il compianto Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom), mentre Paul Raci ha ottime probabilità di portarsi a casa il premio come miglior attore non protagonista. Le altre candidature contano miglior sceneggiatura, miglior montaggio e miglior sonoro.

 

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