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Design,  Milano

Stefano Boeri: proposte per il nuovo Salone del Mobile

Stefano Boeri e il Salone del Mobile nell’aera Expo

In seguito agli stop dovuti alla situazione di pandemia di Covid-19, che hanno visto costretti gli organizzatori del Salone del Mobile e del Fuori Salone a reinventarsi, chi ha provato a considerare ulteriori opzioni per l’anno prossimo è stato Stefano Boeri.

Chi è Stefano Boeri

Nato a Milano nel 1956, Stefano Boeri si laurea nel 1980 al Politecnico in Architettura e qualche anno più tardi consegue un dottorato a Venezia. Inizia la sua carriera come professore nella stessa università dove ha studiato a Milano.

Sempre nella città natia, diventa Assessore alla Cultura dal 2011 al 2013 e, dal 2018, è Presidente della Fondazione “La Triennale di Milano“, che rappresenta oggi una delle principali istituzioni culturali in Italia, esperta nell’organizzazione di mostre, conferenze, eventi di arte, design e architettura.

Tra i suoi lavori più importanti ricordiamo gli interventi ad Amatrice e Norcia nel 2016 in seguito al disastroso sisma verificatosi nel centro Italia e la progettazione del Bosco Verticale nella zona di City Life a Milano.

stefano boeri

La proposta

Considerato che Milano non può saltare ancora una volta un’occasione importante come quella che rappresentano il Salone del Mobile ed il Fuori Salone, la proposta di Stefano Boeri consiste nel cambio di location.

Anziché adottare le classiche ambientazioni di Rho Fiera per il Salone e dei posti più caratteristici della città per il Fuori Salone, Stefano Boeri ha pensato all’ex area Expo.

Infatti, rappresenta senz’altro un posto meno soggetto ad assembramenti, più ampio e soprattutto all’aperto. Il che sembra un aspetto scontato, ma in realtà negli ultimi tempi si è rivelato di primaria importanza.

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Area Expo.

Stefano Boeri ritiene che per far ripartire Milano sia necessario continuare a mantenere viva la città in tutti i suoi aspetti. Mai fermarsi e trovare le soluzioni più innovative per rinnovarsi sempre di più a seconda delle necessità.

Per questo motivo, il progetto dell’architetto milanese prevede l’installazione di tetti e coperture in grado di riparare le installazioni e gli arredi ma che al tempo stesso possano mantenere aperture laterali sufficientemente ampie da permettere il naturale e corretto ricircolo dell’aria.

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