Steve Jobs: stasera in tv il biopic del 2015
Steve Jobs di Danny Boyle alle 21.15 su Sky Premium: ritratto del demiurgo della Apple ispirato alla biografia di Walter Isaacson.
Steve Jobs e Social Network: due film a confronto
Un racconto, lungo una vita, quello di Steve Jobs: pioniere informatico, idealista, esteta. Il film di Danny Boyle a lui dedicato non è né apologetico né critico, ma il ritratto di un uomo, delle sue passioni e delle sue debolezze. Dal lancio del primo Macintosh, quando Jobs era meno che trentenne, fino al periodo della malattia che ha determinato la fine dei suoi giorni. Dopo Social Network, ecco la nuova indagine biografica di un rivoluzionario che ha cambiato il mondo grazie alla computer technology.
Ad accomunare i film di Boyle a quello di Fincher c’è il focus sui fallimenti relazionali dei due “geniacci”. In primis quello con le loro donne, il vuoto creato attorno a sé e il significato non solo psicologico ma anche sociologico delle loro vite fuori dal comune. Cosa significa essere un’eccellenza contemporanea nel campo scientifico e tecnologico più in evoluzione degli ultimi anni?
Zuckerberg rivela i tratti peggiori della sua misantropia distaccandosi freddamente dalla prima fidanzata Erica Albright e fa fuori i suoi “compagni di gioco” con incredibile freddezza. Jobs abbandona la compagna Chrisann Brennan e rifiuta di accudire la figlia come niente fosse. Due grandi rifiuti da missionari nerd, che rendono emblematico e chiaro l’inganno in cui tutti siamo attualmente calati. Ergo, vivere di interazioni umane e di strumenti adatti a facilitarle e sentirsi paradossalmente sempre più soli e incompresi.
L’impronta di Danny Boyle
Ma Boyle è un regista che ha fatto del dinamismo e dell’eccentricità (si veda Trainspotting o 28 giorni dopo) i propri veicoli linguistici principali per fare cinema. E in Steve Jobs si vede: il film è divertente perché racconta fondamentalmente la tortuosa vita di un “diverso” a cui tutti imparano a dare retta.
Ma il suo è anche il ritratto inedito di un artista delle nuove tecnologie, di un uomo che è riuscito a rompere lo steccato creativo tra artisti e ingegneri, freddi informatici e infuocati poeti romantici. L’interpretazione dell’attore Michael Fassbender è prudente e calibrata alla perfezione. L’attore sembra aver imparato a memoria tutte le espressioni e i tic di Jobs, del magnate, dell’artista, dell’intricato uomo che si nascondeva dietro l’Ipad.
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