Attualità

Sting riporta la musica al Bataclan

Sting, e con lui tutto il pubblico accorso per questo significativo appuntamento, ha dedicato un minuto di silenzio alle vittime dell’attentato terroristico che ha portato violenza e morte e terrore al Bataclan, proprio un anno fa.

Bataclan

Il cantante inglese, in perfetto francese, è stata una scelta molto azzeccata, perché rappresenta oltre che talento, grazia e pace interiore, e perché è un nome conosciuto a livello mondiale, che ha confermato l’interesse di tutti perché al Bataclan tornasse la gente e la musica, la vita.

Si sono rivelati molto controverse invece le posizioni dei componenti del gruppo che si è esibito quella famigerata sera dell’attentato, esattamente il 13 novembre 2015, gli Eagles of Death Metal.

Subito dopo aver vissuto quell’incubo, hanno rilasciato dichiarazioni dicevamo controverse, cercando di insinuare il dubbio che qualcuno della security del Bataclan fosse in contatto con gli attentatori e sostenendo con forza l’esigenza per tutti i cittadini di poter possedere armi.

Poi hanno chiesto al proprietario dello storico locale parigino l’autorizzazione di girare un video musicale all’interno del locale, richiesta rimandata al mittente.

Era stato contattato il mitico Bruce Springsteen, che avrebbe reso ancora più indimenticabile la serata e il significato della riapertura, si era detto più che disponibile ma è stato poi impossibilitato ad intervenire per via di un concerto che doveva tenere.

Sting ha suonato davanti a tanti parenti delle vittime della follia degli estremisti jidahisti, ma prima ha pronunciato bellissime parole, per ricordare le vittime e celebrare la vita, la cosa più importante che ciascuno di noi ha.

La prima canzone che ha cantanto è stata una hit del suo repertorio, “Fragile”, malinconinca e intimista, ma ha poi saputo coinvolgere il pubblico e scaldare gli animi con Message in the bottle dei Police e altri successi. Il cantante ha ricordato che l’ultima volta che si era esibito al Bataclan risaliva addirittura al 1979, e che prima, durante un suo soggiorno a Parigi nel 1978, aveva composto una canzone, Roxanne, che ha poi suonato, con grande trasporto del pubblico.

Sting ha chiuso la performance sedendosi sul palco, accompagnato dalla sola chitarra, e cantando una canzone composta in memoria di James Foley, il giornalista americano ucciso dallo Stato Islamico in Siria nel 2014, dedicandola ” a chiunque avesse perso qualcuno amato”

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