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Tokyo 2020 Scherma: fronda del fioretto azzurro sfiducia a Cipressa

Rivolta nella scherma dopo Tokyo 2020: gli azzurri sfiduciano il c.t Andrea Cipressa

Sedici atleti della squadra maschile e femminile di scherma mandano una lettera alla Federazione per sostituire il c.t Cipressa.

Scherma: La lettera di sfiducia alla Federazione per la sfiducia a Cipressa

Dopo i risultati sotto le aspettative di Tokyo 2020 e le prime critiche dell’ex olimpionica Di Francisca,  sedici azzurri firmano una lettera ufficiale al presidente federale Paolo Azzi.  Arriva così la sfiducia  per il commissario tecnico Andrea Cipressa da parte dell’intera squadra femminile e maschile di scherma, esclusa la figlia Erika Cipressa. La critica più massiccia viene volta alla grande disorganizzazione del c.t riguardo l’ambito dei ritiri collegiali e delle competizioni. Si sottolinea poi, un’incapacità oggettiva  di far fronte ai bisogni tecnici degli atleti. Gli azzurri dichiarano un forte clima di disagio generale che  avrebbe scaturito il minor rendimento nelle prestazioni delle squadre.

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I precedenti con la Di Francisca

Cipressa non è adatto al ruolo. Questa era stata la stoccata di Di Francisca che alla domanda di chi sarebbe potuto essere il sostituto ideale, aveva indicato Stefano Cerioni.  Il predecessore di Cipressa infatti, aveva guidato la squadra al successo di Londra 2012 con ben cinque medaglie,  di cui tre d’oro. Con un post su Facebook il c.t aveva risposto in maniera decisa alle  critiche dell’atleta bollandola come «disgustosa e maleducata». Ma a questo punto, il c.t. difficilmente riuscirà a salvare il suo posto. E’ impensabile andare contro due squadre intere in rivolta.

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Chi potrebbe sostituire il c.t?

In realtà, Paolo Azzi valutando gli esiti alla fine dei Giochi, aveva ammesso la necessità di rivedere organizzazione e posizioni. Se il nuovo consiglio federale decide di allontanare Cipressa, bisognerà scegliere un c.t di un certo valore, che possa riportare la scherma azzurra in auge.  Si potrebbe pensare a ripescare dal passato, valutando Cerioni appunto, o di Andrea Magro, che hanno di fatto regalato grandi successi.  Un’altra possibilità sarebbe ricercare tra i tecnici italiani attuali,  qualcuno che oltre all’ovvia qualità tecnica specifica, abbia anche grande abilità nella gestione umana dei gruppi –   ciò che sembra essere la lacuna principale di Cipressa.  La scelta sarà cruciale, pensando alla preparazione per i  prossimi Giochi di Parigi 2024.

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