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top 10 canzoni di Michael Jackson è scomparso il 25 giugno 2009 a Los Angeles

Michael Jackson è scomparso il 25 giugno 2009

 

Michael Jackson è scomparso il 25 giugno 2009 a Los Angeles, alle 14:26 ora locale presso l’ospedale UCLA Medical Center. nel 2009, lasciandoci in eredità uno dei più grandi patrimoni di canzoni pop. Il cantante avrebbe compiuto 65 anni il 29 agosto.

Vera stella della fiaba firmata Motown con i Jackson 5, cantante solista inarrivabile nei 70’s, artista all’avanguardia nell’epoca di MTV e voce immortale dietro agli unici dischi capaci di vendere decine di milioni di copie negli anni Novanta. Abbiamo attraversato un catalogo dalla vastità impressionante, per scegliere i diamanti più preziosi nella corona del Re del Pop.

 

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Michael Jackson è nel Guinness dei Primati perché, con 1 miliardo di dischi venduti in tutto il mondo, è l’artista che ha venduto di più in assoluto. Ripercorriamo la sua straordinaria carriera attraverso 10 delle sue canzoni più famose.

Michael Jackson top 10

  1. Thriller
  2. Beat it
  3. Billie Jean
  4. a Off the Wall
  5. Bad
  6. The way you make me feel
  7. Earth song
  8. Smooth Criminal
  9. Black or white
  10. Rock With You

THRILLER

La canzone che più rappresenta Michael Jackson e che può essere considerata una delle più famose è certamente “Thriller”, tratta dall’omonimo album del 1982. La canzone, di genere dance funk, è stata scritta e composta da Rod Temperton ed è stata prodotta da Quincy Jones. Il brano è accompagnato da un video di 14 minuti, diretto da John Landis, che può essere considerato il primo video musicale ad avere una trama e una coreografia.

L’epico video realizzato per la title track dell’album bestseller di Jackson è diventato così iconico quasi da oscurare la canzone stesso, uno dei pezzi più strani mai pubblicati da MJ. La canzone fu inizialmente intitolata Starlight, fin quando Quincy Jones chiese a Temperton un altro titolo.

«La mattina dopo mi sono svegliato, e ho semplicemente detto questa parola, thriller», ha raccontato Temperton. «Scatto qualcosa nella mia testa, “Questo è il titolo, mi sono detto”, e già potevo vederlo in cima alle classifiche».

Temperton rimise mano ai testi, basandosi sull’amore di Jackson per i film horror. Il brano portò gli elementi funky di Off the Wall a un livello superiore, più teatrale, arricchendoli di elementi ‘soprannaturali’ – tra ululati di lupi mannari e lo scricchiolio delle bare – con l’inquietante performance dell’attore Vincent Price (amico di Peggy Lipton, all’epoca moglie di Jones), che registrò la sua parte vocale in appena due take.

BEAT IT

L’album “Thriller” ha depositato nella storia della musica dei singoli che, ancora oggi, sono considerati il meglio della musica pop. “Beat it” è uno di questi. Rispetto alle altre canzoni di Michael Jackson, questa ha un animo più rock, dato anche dalla chitarra ritmica e dal basso di Steve Lukather dei Toto e dall’assolo di Eddie van Halen. La rivista Rolling Stone ha inserito “Beat it” tra i migliori 500 brani di tutti i tempi.

Una miscela visionaria di hard rock e disco, con il solo fuori di testa di Eddie Van Halen. Con il suo video da jungla urbana, Beat It fu passata dalle radio rock così come da tutte le altre emittenti, raggiungendo la prima posizione appena sette giorni dopo che Billie Jean aveva chiuso le sue sette settimane in cima alle classifiche.

Beat It è stata l’ultima canzone ad essere aggiunta a Thriller, appena prima che il disco venisse mandato in stampa. Come ha raccontato Quincy Jones a Rolling Stone:

«Mentre finivamo Beat It avevamo tre studi di registrazione aperti, in uno c’era Eddie Van Halen, in un’altro Michael che cantava la sua parte dentro un tubo di cartone e poi quello in cui mixavamo. Stavamo lavorando da cinque giorni e cinque notti ininterrottamente, senza dormire. Ad un certo punto, le casse andarono in sovraccarico e presero fuoco». L’unica persona a non fuggire fu David Lee Roth dei Van Halen, che iniziò a tossire, dicendo: «Cosa ha fatto Edward con Michael Jackson? È arrivato e ha suonato lo stesso fottuto assolo che ha fatto nella band negli ultimi 10 anni. Che affare!».

BILLIE JEAN

Tratto sempre dall’album dei record, “Thriller”, “Billie Jean” è un brano che ha fatto molto discutere, soprattutto per il testo. Si parla, infatti, di un uomo che nega di aver avuto una relazione con una donna e che non vuole riconoscere i figli avuti da questa. Successivamente, Jackson rivelò che la storia era vera e che era capitata a uno dei suoi fratelli. “Billie Jean” è la canzone più famosa in assoluto di Michael Jackson.

La più grande canzone di Michael Jackson è una raccolta di tutte le contraddizione che hanno costellato la sua musica: esuberanza giovanile, nervi a fior di pelle e pura grazia fisica. In Billie Jean, come raccontò a Rolling Stone all’epoca, Jackson parlava delle proprie paranoie sessuali, quelle di una megastar planetaria di 24 anni:

«Ragazze nelle lobby, sulle scale. Puoi sentire la sicurezza che le tira fuori dagli ascensori. Ma rimani chiuso nella tua stanza e scrivi una canzone. E quando ti stanchi di questa cosa, rifletti con te stesso. Poi lasci tutto andare sul palco».

Anche se Billie Jean è stata una delle prime canzoni scritte da MJ per Thriller, lui e Quincy Jones hanno continuato a lavorarci sopra fino all’ultima fase del master. La linea di bassi, profonda chilometri, arriva dall’alfiere del funk Louis Johnson dei Brothers Johnson. Il batterista Ndugu Chancler creò la sua parte basandosi su quella originale creata da jackson su una drum machine, mentre l’inquietante parte di lyricon venne suonata dal veterano del jazz Tom Scott. Lunga cinque minuti, Billie Jean ha il tocco raffinato della disco miscelata all’epica del classic rock.

Off the Wall

Jackson ha definito la prima traccia di Off the Wall “la mia prima grande occasione”, e non stava scherzando. Sei minuti di gioioso pop funk che sfrecciano come un jet, Don’t Stop ‘Til You Get Enough diventò una hit impossibile da fermare e, allo stesso tempo, un pilastro nella vita creativa di Michael Jackson.

“Quella canzone significa tantissimo per me”, ha scritto nel suo memoriale Moonwalk, “perché è stata la prima canzone che scrissi per intero”. Infatti, quel brano rappresentava il nuovo approccio di Jackson alla musica. Non solo fu lui a scrivere il brano, ma registrò tutte le seconde voci, ideò l’intro parlato (“per creare tensione e sorprendere le persone”, raccontò).

Insieme al fratello Randy suonò anche le bottiglie di vetro che diedero alla canzone quello strano effetto ritmico. Quando sua madre, Katherine, commentò lo sfondo sessuale di versi come “”Ain’t nothing like a love desire. . . . I’m melting like hot candle wax,” Michael rispose: «Beh, se credi intenda qualche significato sporco allora significherà questo. Ma non è questo il modo in cui l’ho inteso io».

Bad

Bad, che ancora una volta è il frutto della collaborazione tra Michael Jackson e Quincy Jones, racconta la vita di alcuni ragazzi di strada, come dichiara lo stesso Jackson in un’intervista. Il brano, che originariamente doveva essere cantato insieme a Prince, raggiunse il primo posto in classifica in diversi paesi del mondo.

THE WAY YOU MAKE ME FEEL

Insieme all’inseparabile amico e produttore Quincy Jones, Jackson firma un altro capolavoro: The Way you make me feel. Memorabile l’inizio a cappella del grande cantante, che con la sua voce sottile e potente allo stesso tempo arriva direttamente al cuore. Emozionante quando parte il beat.

“The way you make me feel” è il terzo singolo estratto da “Bad” e una delle canzoni di maggior successo di Michael Jackson. Il brano è stato sempre eseguito dal vivo dal cantante, durante un’esibizione Jackson ha cantato la hit insieme a Britney Spears. Molto famoso anche il video, in cui Michael è ripreso insieme a un gruppo di ragazzi.

EARTH SONG

Tratto dall’album “HIStory: Past, Present and Future – Book I” del 1995, “Earth Song” è una ballad gospel e blues in cui Michael Jackson affronta un tema a cui molto caro, quello della salvaguardia dell’ambiente e degli animali. Nel video, sono mostrate, senza filtri, immagini di deforestazioni, brutali uccisioni di animali a fini economici, l’estrema povertà in Africa e altri crimini commessi contro l’ambiente.

E’ cosa nota che Michael Jackson abbia sempre mostrato attenzione e sensibilità rispetto alle problematiche sociali, ambientali e via dicendo. Con questa canzone, che raccolse un enorme successo, parla della devastazione che l’essere umano operava (e tuttora continua ad operare) sul pianeta Terra, con l’obiettivo di risvegliare le coscienze.

SMOOTH CRIMINAL

“Smooth criminal” è una canzone contenuta nell’album “Bad” del 1987, inclusa anche nel film “Moonwalker” del 1988. Tra i brani più famosi di Michael Jackson, anche grazie al video, ambientato in un night degli anni ‘30. Nel video il cantante appare per la prima volta nel celebre “45° Degree Lean”, in cui si inclina di 45°, grazie ad apposite scarpe brevettate dallo stesso Jackson.

Nonostante fosse già una delle più grandi e amate pop star al mondo, non tutti apprezzarono il fatto che Michael Jackson uscisse con una canzone costruita sulla stessa aggressività sfoggiata per Beat It in Thriller.

Lui e Quincy Jones, stando a quanto riportato, spinsero tantissimo per inserire Smooth Criminal in Bad, e alcuni membri anziani dei Testimoni di Geova – di cui Jackson all’epoca faceva parte – espressero tutto il loro disappunto per le immagini violente del video. Tuttavia Jackson mantenne salde le sue posizioni per quella che rimane la migliore miscela tra groove r&b e attitudine rock mai prodotta durante la sua carriera, per cui questa canzone rappresenta un punto di svolta verso lavori più scuri e taglienti.

In parte ispirato alla storia di Richard Ramirez, serial killer della metà degli anni Ottanta, Smooth Criminal fu messa in giro già nel 1985, in versioni diverse, prima intitolata Chicago 1945, poi Al Capone; entrambe erano caratterizzate da una raffica di basso accompagnata da un sintetizzatore devastante. Il battito del cuore che si sente sullo sfondo è quello di Jackson, riprodotto con un Synclavier, e contribuisce a rendere ancora più inquietanti le grida di “Annie, are you OK?”.

BLACK OR WHITE

Il primo singolo estratto dall’album “Dangerous” del 1991 è “Black or white”. La canzone è un insieme di hard rock, dance e rap e il tema trattato è quello del razzismo. È la prima canzone di Michael Jackson ad avere un testo rap. “Black or white” ha venduto, a oggi, oltre 5 milioni di copie e rimane uno dei singoli più famosi del cantante.

Una chiamata all’unita razziale che riuscì in ciò che predicava attraverso la combinazione perfetta tra la spavalderia del classic rock e il tiro r&b, Black or White è la canzone migliore prodotta da Jackson negli anni Novanta.

«Fino a quel momento pensavo che la sua roba rock fosse una specie di fumetto», disse Bill Bottrell, che ha co-prodotto e scritto il brano insieme a MJ. Il riff in stile Stones fu un’idea di Jackson, che lo canticchiò a Bottrell in studio. «L’ho trasformato in una cosa southern-rock, una vera melodia gutbucket», ricorda Bottrell. Anche l’idea della parte ritmica così pesante fu di Jackson. «Io decisi di aggiungerci un sacco di percussioni, compresi campanacci e shaker», ha detto Bottrell, «cercando di tirare fuori il massimo dal groove».

Piuttosto che chiamare un vero e proprio MC hip-hop, Jackson lasciò che fosse Bottrell a occuparsi della parte di conscious rap del bridge della canzone. Tuttavia sono le parti di Jackson a fare la differenza nella canzone, una combinazione devastante tra puro pop e energia pura. La performance vocale originaria era molto grezza, ma Jackson – perfezionista del suono che riregistrava continuamente, anche quando il risultato era eccellente – decise di mantenerla esattamente com’era.

Rock With You

«La maggior parte della musica dance uptempo è minacciosa, ma a me piaceva il corteggiamento, la gentilezza, prendere una ragazza timida e lasciare che sia lei a sbarazzarsi delle sue paure anziché costringerla a farlo», ha ricordato Jackson, parlando di Rock With You.

Probabilmente ultimo grande successo dell’era disco, questa hit da classifica rimane uno dei più grandi esempi di seduzione dell’r&b moderno, un modello per tutti gli aspiranti dongiovanni della mirror ball, tra i suadenti arrangiamenti d’archi e il suono in cui convivono una melodia di seta e un groove capace di mandare a fuoco la pista. «Canzoni come Rock With You mi hanno spinto a diventare un performer», ha detto Usher nel 2009.

È stata la prima canzone scritta per Jackson da quello che diventò uno dei collaboratori chiave Rod Temperton, scelto su suggerimento di Quincy Jones. (Temperton ha scritto, tra gli altri, anche ThrillerOff the WallBurn This Disco OutBaby Be Mine). Il video – in cui si vede soltanto Jackson mentre sfoggia la sua magia, vestito d’argento e contornato da laser e fumo – mostra un’artista poco più che bambino, ma che ha già capito come diventare una leggenda.

conclusioneMichael Jackson è scomparso il 25 giugno 2009 a Los Angeles, alle 14:26 ora locale presso l’ospedale UCLA Medical Center. nel 2009, lasciandoci in eredità uno dei più grandi patrimoni di canzoni pop. Il cantante avrebbe compiuto 65 anni il 29 agosto.

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