Vanessa Incontrada nuda
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Vanessa Incontrada nuda: nessuno mi può giudicare

Vanessa Incontrada nuda contro gli haters e a muso duro contro il body shaming

Vanessa Incontrada nuda sulla copertina di Vanity Fair. L’attrice spagnola, da sempre bersaglio degli haters per le sue forme generose, oggi va al contrattacco.

La foto senza veli e senza alcun ausilio di photoshop. Il ventre non proprio sodo, le cosce per niente toniche. Le braccia poco scolpite e una mano che copre il seno, che teme la gravità. Vanessa è una madre. Una donna: una bellezza che non si maschera dietro filtri e chirurgia estetica.

Wind Music Awards 2017, gli haters contro Vanessa Incontrada

Gli agghiaccianti meme sulla Incontrada risalgono al 2017 (o ancor prima). L’attacco feroce sull’attrice e presentatrice classe 1978, risalgono alla conduzione dei Wind Music Awards 2017, al fianco del conduttore Carlo Conti.

Vanessa si mostra al pubblico con qualche chilo di troppo ma con un sorriso smagliante e intrigante. Durante la serata, ignara di cosa stesse accadendo sui social, partono i primi insulti al suo aspetto fisico.

Un haters contro Vanessa Incontrada

Mi hanno rovinato un momento speciale che sognavo da quando ero ragazza. Tutti mi attaccavano per il mio cambiamento fisico, quando in quel momento lì avrei voluto più protezione. Avrei voluto essere abbracciata“, disse l’interessata subito dopo.

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La Incontrada su Vanity Fair: “Dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza”

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Il body shaming è un vero atto di persecuzione contro chi non rispetta i canonici di bellezza odierni (vitini stretti, gambe sifilitiche, protesi al seno evidenti e labbra a canotto). Chi ha il coraggio di ribellarsi alle offese, ha la forza di mettersi a nudo come Vanessa. Chi è debole, invece, rifiuta il cibo e odia il suo aspetto esteriore. Il risultato è anoressia, bulimia e suicidio.

Vanessa Incontrada nuda sulla copertina di Vanity Fair

In un’intervista a Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair, la Incontrada racconta: “Nel 2008 ho avuto mio figlio Isal. La maternità, come per altro succede a tutte le donne, trasforma il tuo corpo. E il mio si trasformò molto. Partirono le critiche. Critiche feroci. Critiche crudeli. Si dice sempre, che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da chi non conoscevo. Ero delusa, ferita e disorientata: ma perché essere così cattivi?”

Incalzata dalle domande di Marchetti, conclude: “Ho finalmente capito che la battaglia del corpo non riguardava più me ma tutte le donne. E che se potevo mettere a disposizione di altre la mia esperienza, beh era arrivato il momento di farlo”.

 

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