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VFNO, fuori la ressa, ma lo shopping dov’era?

Tanta gente ha affollato le strade di Milano per la Vogue Fashion’s Night Out. Moltissima curiosità ma pochi affari

C’era tanta gente, soprattutto giovani, ieri sera per le strade del centro di Milano. Un’affluenza da record per la Vogue Fashion’s Night Out, la “notte dello shopping” indetta dalla rivista di moda che si è svolta contemporaneamente in tutte le capitali mondiali della moda (il 15 approderà anche a Roma). Una festa – a tratti più simile per la verità a una sagra – che ha comunque avuto il merito di far uscire di casa i milanesi. Per una serata si sono infatti riappropriati di strade e piazze (non solo quelle del “quadrilatero della moda”, ma anche aree semicentrali) verso le quali avevano forse sviluppato una sorta di invidia: lì si trovano infatti le grandi griffe, le vetrine del “guardare e non toccare”, gli emblemi di un lusso tanto desiderato quanto – ai più – irraggiungibile.

Era dunque comprensibilmente soddisfatto ieri sera il neo assessore alla cultura e alla moda di Palazzo Marino, Stefano Boeri, primo politico di centrosinistra a governare la cosa pubblica da molti anni a questa parte, vice del “sindaco a sorpresa” Giuliano Pisapia. In molti lo hanno visto aggirarsi fra le boutique di via Montenapoleone o via della Spiga, accompagnato dalla “reginetta” della serata, Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia e gran cerimoniera dell’evento assieme alla sorella Carla, la quale – guarda il caso – festeggiava anch’ella il ventennale della sua rivoluzionaria boutique, Corso Como 10. Per questo abbiamo parlato di “sozzanizzazione” di Milano, almeno per un giorno…

E se a New York, dove la potente “direttora” dell’edizione locale di Vogue, Anna Wintour, ha fatto in modo che la VFNO cadesse proprio nel cuore della Fashion Week, a festeggiare c’erano Justin Bieber, Sarah Jessica Parker, Sofia Coppola e uno stuolo di “style setter” – da Rachel Zoe a Julia Restoin-Roitfeld – sotto la Madunina sono stati avvistati i due Della Valle (Diego e Andrea), Donatella Versace con la figlia Allegra, Alberta Ferretti, Renzo Rosso, alcune giovani rampolle della Milano-bene ma anche dei pezzi da 90 della finanza, da Francesco Micheli a Massimo Ponzellini, senza dimenticare due illustri concittadini come il professor Umberto Veronesi e il direttore del Corsera, Ferruccio de Bortoli.

Milano ha insomma risposto all’appello con entusiasmo, tanto che Boeri avrebbe intenzione di ripetere presto l’esperimento, magari moltiplicando le occasioni durante l’anno e allargando ancora di più l’area interessata. Tante buone intenzioni, insomma, ma sarebbe sbagliato chiudere gli occhi sul fatto che – a quanto ci risulta – se di “notte dello shopping” si è trattato, di shopping vero e proprio se ne è visto poco. Del resto, chi può permettersi di acquistare nelle boutique del centro non avrà certo scelto la serata di ieri per rinnovare il guardaroba. Se tutti hanno vinto, qualcuno (ad esempio proprio le 650 boutique che hanno prolungato l’orario di apertura) ha insomma forse vinto un po’ meno. Meno di sicuro della testata del gruppo Condé Nast, che ha goduto di una pubblicità indiretta davvero formidabile; e meno anche delle due “fashion sisters” Carla e Franca Sozzani. Milano, per una notte, è stata ai loro piedi.

Eleonora Giuffrè

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