Chiude l'11 dicembre la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano Unknown Unknowns
Arte

Chiude l’11 dicembre la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano Unknown Unknowns

Avete ancora tre mesi per visitare ‘Unknown Unknowns’, un insieme di mostre e installazioni per la 23a Esposizione Internazionale di Triennale di Milano.

‘Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries è costituita da una vasta ‘costellazione’ di mostre (tra cui 23 padiglioni nazionali) e installazioni, per oltre 400 personalità tra designer, artisti, architetti e scienziati. La mostra principale, curata da Ersilia Vaudo, dà il titolo all’intera manifestazione ed è anche la più stimolante.

L’esposizione, come spiegano i testi introduttivi, «affronta il tema dell’ignoto e ci coinvolge in un viaggio attraverso mondi sconosciuti: dall’universo più lontano alla materia oscura, dal fondo degli oceani all’origine della nostra coscienza».

Negli anni Cinquanta gli psicologi americani Joseph Luft e Harry Ingham, elaborando uno strumento interpretativo delle dinamiche di comunicazione interpersonale, coniarono il concetto di ‘ unknown unknowns’, tradotto solitamente in italiano con ‘ignoto’ ma che letteralmente significa gli ‘sconosciuti sconosciuti’, ossia ciò che non sappiamo di non sapere.

Questo campo comprende le informazioni ignote sia al soggetto che agli altri, eppure essenziali nella definizione della personalità e dei rapporti. Ed  è appunto  da qui che muove la 23a Triennale di Milano.

 

 

Chiude l'11 dicembre la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano Unknown Unknowns
Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, exhibition view
Image: Courtesy of 23rd Triennale Milano International Exhibition, 2022. Photo by DSL studio

 

 

Le Mostre

Unknown Unknowns Triennale di Milano

La mostra tematica, a cura di Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer dell’Agenzia Spaziale Europea, è il centro nevralgico della 23ª Esposizione Internazionale  e cerca di rispondere ad una serie di domande su quello che ancora “non sappiamo di non sapere” in diversi ambiti: dall’evoluzione della città agli oceani, dalla genetica all’astrofisica.

Un percorso dai contorni sfumati e permeabili che presenta più di cento tra opere, progetti e installazioni di artisti, ricercatori e designer internazionali che si confrontano con l’ignoto.

 

Mondo Reale

La mostra ‘Mondo reale’, a cura di Hervé Chandès, direttore artistico della Fondation Cartier pour l’art contemporain, ‘controparte’ dedicata alle arti visive della mostra principale, porta alla luce lo charme dell’opacità della scienza alla sua massima chiarezza. Tra le opere troviamo infatti una serie fotografica di Jessica Wynne dedicata alle lavagne utilizzate per i calcoli dai principali matematici e fisici del nostro tempo, mentre Jean-Michel Alberola ha filmato la mano di Cédric Villani mentre con il gessetto illustra la congettura di Cercignani.

 

La tradizione del nuovo

Il Museo del Design Italiano di Triennale Milano, diretto da Marco Sammicheli, si presenta in una veste inedita e propone un progetto espositivo che, a partire dalla collezione di Triennale e dagli archivi delle passate Esposizioni Internazionali, racconta come il design italiano abbia sempre avuto un approccio coraggioso e dedicato all’esplorazione, abbia affrontato il non ancora conosciuto attraverso la ricerca.

Tra gli autori in mostra: Bruno Munari con Davide Mosconi, Hervé Télémaque, Liisi Beckmann, Antonia Campi, Carla Accardi, Sergio Asti, Pio Manzù, Gianni Colombo, Alessandro Mendini,

Andrea Branzi, Claudio Salocchi, Denis Santachiara, Franco Raggi, Alberto Meda, Michele De Lucchi, Miro Zagnoli, Santi Caleca, Valerio Castelli, Giovanotti Mondani Meccanici, Gruppo Giapponese, Clino Trini Castelli, Eleonora Fiorani, Nanni Strada, Amalia Del Ponte, Cini Boeri, Cinzia Ruggeri, Jonathan De Pas Donato D’Urbino Paolo Lomazzi, Emilio Ambasz, Roberto Sambonet, Alvar Aalto, Max Bill, Antonio Calderara,

Exhibition Design Group, Alchimia, Memphis, Fiorucci Dxing, Massimo Iosa Ghini, Giacomo Giannini, Guido Venturini, Stefano Giovannoni, Sylvano Bussotti, Marco Stroppa, Bruno Maderna, Luigi Nono, Renzo Piano, Cathy Berberian, Steve Piccolo, Adriano Guarnieri, Brian Eno, Giuseppe Chiari, Jasper Morrison, James Irvine, Philippe Starck, Antonio Citterio, Andries Van Onk, Marc Newson, Giacomo Giannini.

 

Chiude l'11 dicembre la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano Unknown Unknowns
La 23ª Esposizione Internazionale include alcuni lavori commissionati appositamente per l’occasione.

 

Le installazioni

 

I progetti speciali della 23ª Esposizione Internazionale

La 23ª Esposizione Internazionale include alcuni lavori commissionati appositamente per l’occasione. Attraverso diversi approcci multidisciplinari, i progetti proposti mirano a offrire spunti di riflessione sull’ignoto che ci circonda. Opere di Francis Kéré, Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, Francesco Bianconi, Andrea Branzi e Lapo Lani, Ingrid Paoletti.

1923: Past Futures

In vista del centenario della fondazione dell’istituzione che si terrà nel 2023, l’esperienza in realtà virtuale 1923: Past Futuresc onsente di ricreare “futuri passati” e propone un viaggio nel tempo per scoprire la storia delle Esposizioni Internazionali.

La narrazione, tra salti temporali, attraversa un secolo di storia di Triennale – dal 1923 a oggi – dando vita ad un’esperienza immersiva. Un percorso che ci permette di partecipare alle proteste del Sessantotto, di visitare gli spazi del Palazzo dell’Arte nella sua concezione originaria e di entrare nei pensieri dell’architetto Giovanni Muzio.

 

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