
8 MARZO: L’ARTE CELEBRA LE DONNE
L’8 MARZO E’ LA FESTA DELLA DONNA SCOPRIAMO COME NASCE E IL RUOLO DELL’ARTE
L’8 marzo ricorre la Giornata internazionale della donna, un avvenimento che dovrebbe ricordare ogni giorno i successi e le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute nei decenni. Ma indurci a riflettere come la figura della donna sia ancora “oggetto” di discriminazioni e violenze in tutto il mondo.
Una giornata che nasce contestualmente nell’ambito politico e sociale in virtù della tutela dei diritti, non solo di parità.
La storia è densa di avvenimenti che pongono le donne al centro di un mondo che vuole avere voce, si pensi al primissimo Woman’s Day del 1909, una conferenza. Nata a Chicago come evento settimanale dedicato unicamente alle donne, escluse dai dibattiti con gli uomini. Per parlare di sfruttamento operaio, basso salario, orario di lavoro, discriminazioni sessuali e diritto di voto.
Ma non solo la storia, da sempre l’arte ha visto nella figura femminile una musa e una protagonista indiscussa, vediamo insieme i casi più rappresentativi.
Forse la prima rivoluzionaria in campo artistico fu Artemisia Gentileschi (1593-1656) figlia del pittore Orazio considerati insieme tra i maggiori rappresentanti caravaggeschi. Come lei anche Sofonisba Anguissola (1532-1625), Lavinia Fontana (1552-1614), Elisabetta Sirani (1638-1665), Judith Leyster (1609-1660).
Così come Rosalba Carriera (1667-1757), Elisabeth Vigée Lebrun (1755-1842), Angelika Kauffmann (1741-1807), Mary Cassatt (1844-1929), Berthe Morisot (1841-1895).
XX secolo – le donne nell’arte:
Arrivano le donne del XX secolo, quelle che, reduci di un passato quasi nell’ombra, cercano un riscatto non solo umano ma di pari merito nell’ambiente artistico. Come Tamara de Lempicka (1898-1980) e Frida Kahlo (1907 -1954). L’arte con loro muta nella forma e nel contenuto, i loro dipinti sono sì lo spaccato di una società, ma inizia a prendere piede la “volontà intellettiva e intimistica” dell’artista stessa.
Molti sono stati i cambiamenti sociali e tanta è stata la volontà di “essere” parte di un mondo “fatto” di uomini. L’arte ha mandato forti e urlati messaggi di testimonianza, basti pensare all’Arte Femminista, provocatoria anche all’eccesso. Come quella di Gina Pane (1939-1990), di Rebecca Horn (1944), di Barbara Kruger (1945), di Marina Abramovic (1946), di Ketty La Rocca (1938-1976), e di Tomaso Binga (1931).
Ma la lista di artiste che hanno cambiato a loro modo la prospettiva della Donna potrebbe considerarsi quasi infinita. Siamo tutte protagoniste di una svolta, tutte uniche a nostro modo, abbiamo combattuto e sicuramente continueremo a farlo ma questo non deve spaventarci. Girl Power!
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