Rinnovo del passaporto, le Poste vengono in soccorso delle Questure: primi esperimenti in Emilia Romagna
Il rinnovo del passaporto ora potrebbe subire una svolta importante, grazie a un esperimento che vede le Poste venire in soccorso alle Questure ormai sommerse da richieste che rimandano appuntamenti fino ad un anno. La decisione è stata presa a seguito del processo di costante digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
La decisione è stata presa per venire incontro alle Questure di Polizia, che dopo le chiusure per la pandemia hanno visto i tempi di attesa allungarsi incredibilmente e in maniera spropositata. I primi esperimenti avranno luogo in Emilia Romagna, ma se il progetto pilota dovesse avere successo, interesserà solamente i Comuni sotto i 15.000 abitanti.
Rinnovo del passaporto, via all’esperimento con le Poste Italiane
Chi doveva prenotare un viaggio extra-continentale indubbiamente avrà dovuto fare i conti con le attese bibliche presso una questura per la questione passaporto. Dopo l’ondata pandemica, infatti, la voglia delle persone di tornare a viaggiare ha trovato le questure totalmente impreparate ad una domanda che era nettamente superiore all’offerta disponibile.
Di conseguenza, l’attesa per avere finalmente il tanto agognato documento (quello italiano è uno dei più forti al mondo assieme a quello di Francia, Germania, Spagna, Giappone e Singapore, ndr) si è fatta sempre più lunga. Alcune Questure specie nel Mezzogiorno (già indietro in generale per la burocrazia locale) hanno ormai spostato i tempi di un anno intero.
Di conseguenza, ecco un esperimento ideato dalla collaborazione tra i Ministeri degli Interni, della Giustizia e le Poste Italiane. Dall’11 marzo sarà possibile chiedere o rinnovare il passaporto anche negli Uffici di Poste Italiane: prende infatti il via il progetto Polis, che consentirà anche agli uffici postali di rilasciare il documento d’identità valido per l’espatrio in tutto il mondo.
Si tratta di un esperimento ideato durante la fase emergenziale del Covid. Inizialmente coinvolgerà quasi 7.000 uffici di altrettanti piccoli comuni, quelli con meno di 15mila abitanti. Tuttavia, se questo esperimento di decentramento del rilascio dei passaporti dovesse avere successo, non si esclude che in futuro tale procedura possa essere esteso anche alle grandi città.
Un esperimento che coinvolgerebbe una fetta importante seppur non la maggioranza degli italiani (16 milioni di cittadini). In ogni caso, questa procedura in caso di (quasi certo) successo sgraverebbe di molto le sedi della Polizia ora sommerse da richieste che hanno ormai diverse mensilità di ritardo.
Non solo: l’eccessivo accumulo di attese sta provocando danni enormi al settore dei tour operator. In questi mesi, infatti, il ritardo nel rinnovo ha provocato perdite alle varie agenzie di viaggi di diverse centinaia di milioni di euro. Un’urgenza alla quale forse ora questa collaborazione tra Ministeri e gli uffici postali potrebbe iniziare a dare concrete risposte.
Rinnovo del passaporto, dalle questure alle Poste: uno strumento per scongiurare lo spopolamento dei paesi?
L’esperimento del rinnovo dei passaporti, come accennato poc’anzi, dovrebbe iniziare nei comuni sotto i 15.000 abitanti. La novità, finanziata con 800 milioni del Pnrr e 400 milioni di Poste Italiane, prenderà il via sperimentale in provincia di Bologna, a San Pietro in Casale e Toscanella (frazione di Dozza), in vista della progressiva estensione a tutto il territorio nazionale.
L’utilizzo degli uffici postali è una soluzione che a lungo potrebbe scongiurare lo spopolamento dei paesi delle aree interne. Da anni ormai, vaste zone d’Italia (in particolar modo gli Appennini ed alcune aree del Settentrione) rischiano la definitiva sparizione dalle carte geografiche a causa della carenza di servizi basilari.
Conclusioni rinnovo del passaporto: a breve si può fare tutto in Posta
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