Nottetempo (1976)
Rappresentata nella stessa serata insieme con il balletto Oggetto amato, Nottetempo è l’opera per cui è stata inaugurata la sigla BOB (ossia Bussottioperaballett), apposta poi dall’autore come un marchio di fabbrica a tutti i suoi spettacoli. Nottetempo è il lavoro teatrale che consacrò definitivamente Bussotti come il principale compositore del teatro musicale italiano degli anni Settanta.
Come la precedente Lorenzaccio , l’opera esibisce una struttura palesemente tradizionale: le sue quattro parti racchiudono infatti pezzi ‘chiusi’ atti a raffigurare, persino nella loro denominazione, delle ombre parodistiche del melodramma tradizionale. ‘Ombre parodistiche’ non perché Bussotti rinneghi o respinga ironicamente l’efficacia e la concretezza della scena teatrale e delle sue convenzioni; ma poiché la poetica metateatrale di Bussotti conduce inevitabilmente a trattare l’opera stessa e il comporre come contenuti primi e principali o, se si preferisce, come oggetti di riflessione.
Più precisamente, la successione delle quattro parti e dei relativi ‘numeri’ è la seguente: Leggenda (entrata, iscrizione); Melodramma (danzetta fantasia, scenata, calando e schianto); Nottetempo (danza di bufera, dizionarietto, cavata detta di Ulisse, corale con figure, immagine, aria, gran trio con apparato);
Gloria (cabala e passo, romanze, concertato e chiusa). Nottetempo corrisponde dunque al quadro principale, che non a caso dà titolo all’intero lavoro, essendo la Leggenda e il Gloria una sorta di cornice e il Melodramma un antefatto che rappresenta Michelangelo, aiutato dal giovane Antonio Mini detto Mino, alla prese con gli affreschi della Cappella Sistina, fino a cadere e farsi male a un piede, in seguito a una violenta discussione con il pontefice Giulio II.
Nottetempo rappresenta dunque le vicende di Michelangelo delirante per il dolore al punto di identificarsi nell’eroe greco Filottete, anch’egli dolente a un piede, rivivendone le vicende. Anche i personaggi di Mino e di Giulio II hanno così il loro ‘doppio’, rispettivamente in Neottolemo e Ulisse. In Leggenda è presente una ouverture orchestrale e un martirologio laico, che accosta nomi di santi cristiani a quelli di partigiani, di sigle e anche di animali. Nel Gloria ha luogo invece un «concerto allegorico delle arti tutte», che si uniscono a Michelangelo, a Vittoria Colonna e a Tomaso Cavalieri in un inno all’arte.
Type:
Dramma lirico in un frammento e quattro parti
Author:
Sylvano Bussotti (1931-2021)
Subject:
libretto proprio e di Romano Amidei
First:
Milano, Teatro Lirico, 7 aprile 1976
Cast:
Michelangelo Buonarroti (T), Antonio Mini (m), Giulio II (Bar), Tomaso Cavalieri (T), Vittoria Colonna (S), un lettore scrivano (B), la Musica (S), la Verità (S), un aedo (tromba); fanciulli, santi martiri, partigiani
Signature:
e.g.
Conclusione: Rappresentata nella stessa serata insieme con il balletto Oggetto amato, Nottetempo è l’opera per cui è stata inaugurata la sigla BOB
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