paul klee
Dizionario Arte

Klee, Paul

Klee, Paul. Pittore, autore di stampe, insegnante e scrittore d’arte svizzero-tedesco, una delle figure più amate dell’arte del XX secolo. Viene spesso considerato svizzero (la nazionalità di sua madre), ma tutta la vita ebbe cittadinanza tedesca (attraverso suo padre).

Dal 1898 al 1901 studiò a Monaco, prevalentemente all’accademia, sotto la guida di Franz von Stuck. Dopo aver viaggiato in Italia tra il 1901 e il 1902, visse a Berna per i quattro anni seguenti, poi nel 1906 si trasferì a Monaco dopo aver sposato la pianista tedesca Lily Stumpf (entrambi i genitori di Klee erano musicisti e lui stesso era violinista a livello professionale).

Nel 1911 fece amicizia con Jawlensky, Kandinskij (che aveva incontrato da studente dieci anni prima), Macke e Marc, e negli anni seguenti prese parte alla seconda mostra del Blaue Reiter. Nel 1912 visitò Parigi per la seconda volta (vi era già stato con Louis Moilliet nel 1905); in quest’occasione incontrò Delaunay e vide i quadri *cubisti. In questo periodo faceva soprattutto acqueforti: tra le sue stampe più importanti compare una serie di undici Invenzioni (1903-05), opere bizzarre e satiriche con figure stravaganti e distorte.

Tuttavia nel 1914 visitò la Tunisia con Macke e Moilliet e fu colpito drammaticamente dalla bellezza del colore. Due settimane dopo l’arrivo scrisse: “Il colore mi possiede. Non ho più bisogno d’inseguirlo: mi possiederà per sempre, lo so. Io e il colore siamo una cosa sola -Sono un pittore”.

Durante la guerra Klee servì nell’esercito tedesco e per buona parte del tempo fu impiegato nella pittura delle ali degli aerei. Dopo la guerra ritornò a Monaco e lì, nel 1919, una grande mostra della sua opera gli procurò successo e spinse Gropius a invitarlo a insegnare al Bauhaus, dove lavorò dal 1921 al 1931. Si dimostrò un insegnante ispirato e non dogmatico.

Insegnava tecnica del vetro colorato, rilegatura dei libri, laboratorio tessile; si occupava, tuttavia, anche di corsi più generici di introduzione rivolti alla comprensione dei principi base del disegno (la sua popolarità tra gli studenti era così grande che per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno, nel 1929, una di loro, Anni Albers, noleggiò un aereo che lasciò cadere mazzi di fiori sulla sua casa).

Quando gli parve che le controversie interne all’istituto andassero troppo crescendo, nel 1931, si trasferì all’Accademia di Düsseldorf. I nazisti lo costrinsero a dimettersi nel 1933 e lasciò la Germania per Berna; quattro anni dopo le sue opere furono incluse nella nota mostra dell’ arte degenerata.

Sebbene Klee non avesse interesse per la politica, il suo stato psicologico durante gli ultimi anni era di profonda delusione. Nel 1935 avvertì i primi sintomi della malattia che poi lo uccise -un raro disturbo cutaneo debilitante chiamato sclerodermia -e, nonostante sia rimasto molto produttivo fino alla fine, la sua allegria lasciò il posto all’ossessione di essere perseguitato da forze maligne.

La sua linea sensibile divenne deliberatamente rude e cruda e il suo senso dell’umorismo divenne macabro; il suo immaginario fu infestato da premonizioni di morte, come in Morte e fuoco (1940, Fondazione Paul Klee, Kunstmuseum, Berna), una delle sue opere più tetre e forti, che rappresenta un’orribile faccia colore cenere le cui fattezze sono formate dalle lettere che formano la parola tod -‘morte’ in tedesco.

Klee fu uno dei maestri moderni più creativi e produttivi; la sua produzione completa è stata stimata attorno alle 9000 opere. Di solito produceva opere di piccole dimensioni, inizialmente solo ad acquarello, ma anche a olio dopo il 1919 e a volte con entrambe le tecniche nello stesso dipinto.

È impossibile far rientrare il suo lavoro in categorie stilistiche, poiché passava liberamente dal figurativo all’astratto, facendo tesoro di innumerevoli influenze e trasformandole con la sua immaginazione senza eguali, esplorando le fantasie e le paure umane. Nonostante questa varietà la sua opera -in qualsiasi stile e con qualsiasi mezzo -è facilmente riconoscibile dalla rivelazione di uno spirito gioioso che non trova simili nell’arte del XX secolo. Diverse raccolte di suoi scritti (compresi appunti e diari) sono state pubblicate.

Il più noto lavoro individuale è Pädagogisches Skizzenbuch (Scritti pedagogici), pubblicato nel 1925.

Nascita: Munchenbuchsee 1879; Morte: Muralto 1940

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