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Accordo della Cop28, entente cordiale tra John Kerry e Xie Zhenhua

Accordo della Cop28 raggiunto, spunta l’entente cordiale Kerry-Zhenhua, che fa sperare ad un disgelo delle relazioni tra USA e Cina. Nel corso dell’ultio vertice di Dubai, infatti, è stato raggiunto un punto per i partecipanti. Gli Stati firmatari dell’accordo di Dubai (tra cui anche l’Italia) dovranno raggiungere zero emissioni entro il 2050.

All’accordo della Cop28 la cosa più positiva per la situazione internazionale è stata l’intesa assai cordiale tra il Segretario di Stato Usa John Kerry e il Ministro degli Esteri cinese Xie Zhenhua. Il delegato di Xi Jinping per il cambiamento climatico ha avuto un lungo colloquio con Kerry, rinnovando la loro speciale amicizia. Dietro, però, si nasconde la volontà di non peggiorare i rapporti incrinati di recente.

Accordo della Cop28, grande intesa tra Cina e USA

E’ stato raggiunto l’accordo della Cop28. I punti principali vedono l’impegno dei Paesi firmatari a raggiungere le emissioni zero nel 2050. Nell’accordo si è registrata una quasi perfetta sintonia tra le due superpotenze. I rappresentanti rispettivi, il Segretario di Stato John Kerry ed il Commissario sull’emergenza climatica del PCC Xie Zhenhua si sono incontrati ed hanno intrattenuto lunghi colloqui.

La stima e il rispetto reciproco sono un faro in mezzo ad un rapporto sempre più difficile tra le due superpotenze. Quella americana, impegnata a mantenere un ruolo pivotale in un mondo sempre  più multipolare (e instabile). La seconda, invece, che aspira a diventare la principale potenza mondiale approfittando della transizione geopolitica in atto del multipolarismo.

accordo della cop28
accordo della cop28 ha visto una grande intesa USA-Cina, moderata dai rispettivi rappresentanti John Kerry e Xie Zhenhua

Nel corso del meeting, in cui Kerry ha fatto conoscere il nipotino al diplomatico cinese, Xie Zhenhua ha espresso i migliori auguri di compleanno. Ha detto:

Auguriamogli assieme buona salute e una vita felice.

Per il 74enne zar del clima cinese questa è stata l’ultima Cop, prima della pensione. E pure «la più difficile », ammette. L’entente cordiale tra i due diplomatici si era già vista agli Accordi di Parigi del 2015, riconfermata nell’ultimo ma non meno importante accordo della Cop28 di Dubai. Le basi le avevano gettate il mese scorso nel resort di Sunnylands, in California, discutendo anche a lungo (fino a notte inoltrata). L’americano annuncia già nuove intese con Pechino: “Aggiorneremo le nostre strategie a lungo termine”.

Pechino non si è mai voluta sottrarre alla lotta, anzi. Già dal 2012 il concetto di “civilizzazione ecologica” è entrato in Costituzione. La Cina capiva che impegnarsi sul clima poteva essere nel suo interesse, per sviluppare industrie verdi competitive e ridurre l’inquinamento. Xi Jinping ha promesso di raggiungere il picco delle emissioni entro il 2030 ma le stime parlano di un anticipo di ben quattro anni (2026) e la neutralità carbonica entro il 2060.

Produzione di auto elettriche. La Cina è il primo al mondo e vuole primeggiare a lungo termine su questo settore, soprattutto con gli USA

Al tempo stesso, nonostante l’accordo della Cop28, la Cina è una convinta sostenitrice del fatto che ci debbano essere «responsabilità comuni, ma differenziate » per i vari Paesi (come infatti sta scritto nel testo della Cop28). Nonostante rimanga ancora dipendente dal carbone (60% della sua produzione di elettricità), il gigante asiatico è progredito molto sull’energia pulita diventandone leader globale.

Entro il 2025 dovrebbero essere completati ben 750 gigawatt di progetti solari ed eolici e potrebbe raggiungere i 1200 GW con 5 anni di anticipo sulle previsioni. Ha investito nel 2022 la metà della spesa globale in tecnologie a basse emissioni. È il più grande produttore ed esportatore di auto elettriche.

Oltre l’accordo della Cop28: la Cina punta molto sulla filiera dell’elettrico (e sul nucleare)

Terminato il vertice della Cop28 con la firma degli omonimi accordi, i vari Paesi tornano a ripianificare i loro piani industriali atti a dimezzare le emissioni di CO2. Il Dragone a riguardo punta tra le varie fonti del futuro proprio sul nucleare. Grazie alla politica della Via della Seta, la Cina si è ingraziata potenziali Stati fornitori di uranio come Kazakhistan, Uzbekistan, Niger, Namibia.

La Cina grazie all’accordo della Cop28 punta anche sul nucleare come fonte alternativa

Al momento in Cina sono in costruzione ben 10 centrali elettronucleari dotate di 12 reattori complessivi. Entro il 2050, però, Pechino intende aumentare la produzione di elettricità di origine atomica a ben 400GW, motivo per cui si stanno progettando altre centrali dotate di una ulteriore quarantina di reattori.

Conclusioni accordo della Cop28, grande intesa USA-Cina

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