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Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden

Sarebbero 6 le pagine dell’accordo Israele-Hamas che sancisce un cessate il fuoco volto al rilascio di ostaggi. Il punto di contatto tra le parti trovato a Doha sarebbe arrivato grazie al lavoro di mediazione, e alle tante telefonate, del presidente statunitense Joe Biden.

Diverse fasi di rilascio, 4-5 giorni di tregua militare e numeri precisi di ostaggi sono stati concordati a tavolino, dopo circa 5 settimane di negoziati stretti. Presenza diretta e personalmente coinvolta sarebbe stata proprio quella del numero uno degli Stati Uniti.

Precedenza concessa a donne e bambini, con Hamas che dovrebbe rilasciare nella prima fase 50 ostaggi. Seguendo il rapporto di 3×1, i prigionieri palestinesi che verranno liberati dallo Stato ebraico dovrebbero arrivare a toccare i 150.

L’intera procedura ratificata lo scorso sabato 18 novembre, dovrebbe concretizzarsi a partire da giovedì 23 novembre: coincidenza vuole che oltre oceano si festeggi il giorno del Ringraziamento. Tra le prime ad essere liberate dovrebbe toccare anche a tre americane, due donne e una bimba di nome Abigail.

Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden
Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden

L’accordo Israele-Hamas, pressione statunitense: almeno una decina di ostaggi al giorno

50 ostaggi liberati da Hamas, a fronte di 150 prigionieri palestinesi rilasciati da Israele. Questi sarebbero i parametri più evidenti dell’accordo raggiunto pochi giorni fa tra le due parti in conflitto in Medio Oriente. Dettagli e piani precisi sono stati disegnati ad un tavolo diplomatico durato 5 settimane e che vedeva quali protagonisti Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar.

Il patto, stipulato a Doha lo scorso 18 novembre, consta di 6 pagine e mette nero su bianco quelle che devono essere modalità e caratteri di tale scambio. Per almeno 4-5 giorni è stato dichiarato un cessate il fuoco, con tregua bellica imposta e sottoscritta da ambo i lati del conflitto.

Particolarmente forte sarebbe stata soprattutto la pressione esercitata da Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti avrebbe partecipato attivamente alle trattative, impegnandosi in numerose telefonate internazionali. Obbiettivo primario di tale accanimento era ed è quello di garantire una localizzazione precisa degli ostaggi, specie di quelli più a rischio.

Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden
Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden

Già tra i 50 ostaggi che i guerriglieri di Hamas dovrebbero liberare a partire da giovedì 23 novembre ci sono esclusivamente donne e minori. Tra essi trovano spazio anche tre cittadine statunitensi, due adulte e una bambina di 4 anni chiamata Abigail Mor Idan.

Decisamente struggente la storia della piccola che ha perso entrambi i genitori nel violento attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso presso il kibbutz Kfar Aza. Resta fortissimo il desiderio da parte delle forze occidentali, Stati Uniti in prima fila, verso un’individuazione capillare e puntuale di altri ostaggi da liberare in modo tempestivo già nelle prossime ore.

Le dinamiche dell’accordo Israele-Hamas: la mediazione di Biden a Doha

La forza di persuasione e l’utilizzo ottimale della diplomazia da parte di Joe Biden, 46° presidente degli Stati Uniti, avrebbe permesso di giungere ad un accordo Israele-Hamas volto alla liberazione di quanti più ostaggi possibile.

La prima lista di individui idonei ad essere liberati fornita da Hamas alla tavola rotonda del dialogo allestita a Doha sarebbe stata di soli 10 nomi. Troppo pochi per Israele e per Biden, che avrebbe puntato i piedi e preteso un incremento consistente delle quote.

In mano ai guerriglieri ci sarebbero in particolare 10 cittadini americani, chiaro motivo che spiega l’insistenza statunitense nel voler trovare una quadra che fosse favorevole a tutte le parti in gioco. Per tale motivo ecco la scelta di stabilire delle pause definite “umanitarie”, ovvero dei brevi intervalli di tempo in cui i contendenti si impegnano a mantenere la tregua militare.

Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden
Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden

Queste finestre di pace dovrebbero dare ad Hamas la possibilità di indentificare donne e minori presenti tra gli ostaggi ancora sotto il proprio controllo. Nei piani di Benjamin Netanyahu e Joe Biden questo primo accordo dovrebbe di fatto rappresentare la parte uno di un programma di rilascio degli ostaggi ben più ampio e completo.

L’obiettivo è di riportarli tutti a casa

Queste le parole chiare ed inequivocabili pronunciate dal funzionario americano. Lo stesso rappresentante del Governo a stelle e strisce ha reso noto che la prospettiva di un accordo e di un dialogo finalizzato al rilascio degli ostaggi sarebbe arrivato primariamente dal Qatar. La proposta qatariota avrebbe immediatamente trovato concordi statunitensi, egiziani e israeliani.

A quella prima fase ancora soltanto abbozzata sarebbero seguiti giorni di estenuanti e lunghe trattative. Se ben presenti erano William Burns, capo della Cia, e David Barnea, numero uno del Mossad, il vero protagonista dei dialoghi serrati si è confermato proprio Joe Biden, autore di ben 13 telefonate, oltre ad un incontro di persona, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Il leader americano da Washington avrebbe chiamato anche il premier egiziano Al Sisi, e l’emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani. Insomma da parte americana, e del presidente Biden in particolare, ci sarebbe stata una convinta presa di coscienza della necessità di agire in prima persona e in modo veemente per trovare un accordo.

Il passo successivo e necessario, immaginiamo, dovrà quasi obbligatoriamente essere il disegno di una nuova carta che riassuma e definisca i confini dell’intera area medio-orientale. Del resto da oltre oceano Biden e il Governo americano, così come buona parte degli Stati europei, sembrano piuttosto convinti che la strada per una pace duratura e profonda sia l’affermazione in fianco ad Israele di uno Stato palestinese.

Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden
Accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden

Conclusione: accordo Israele-Hamas: la mediazione e le telefonate di Biden

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