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Letteratura,  News

Addio a Michela Murgia: Riflessioni di una voce letteraria unica

La scrittrice aveva 51 anni. A maggio aveva annunciato di avere un tumore al rene al quarto stadio. Poche settimane fa il matrimonio in articulo mortis.

La scomparsa di Michela Murgia ha lasciato un vuoto nel mondo letterario e culturale che difficilmente potrà essere colmato. La scrittrice sarda ha lasciato un’impronta indelebile attraverso le sue opere e il suo pensiero affilato.

Michela Murgia Una Vita Illuminata dalla Scrittura

Michela Murgia nata a Cabras, in Sardegna. Sin da giovane, ha dimostrato un interesse vivido per la scrittura, che l’ha poi portata a studiare Filosofia all’Università di Cagliari. La sua carriera letteraria ha inizio quando nel 2006 ha vinto il Premio Campiello Opera Prima con il suo romanzo d’esordio “Il mondo deve sapere”. Da quel momento in poi, Murgia ha continuato a scrivere e a pubblicare opere acclamate, guadagnandosi un posto di rilievo nella letteratura contemporanea italiana.

Il Suo Stile Unico e le Tematiche Affrontate

Ciò che ha reso Michela Murgia una figura così influente è il suo stile unico e la sua capacità di affrontare tematiche profonde e rilevanti. Le sue opere spaziano dalla narrativa al saggio, toccando argomenti come l’identità, la religione, la politica e l’emancipazione delle donne. L’uso magistrale delle parole le ha permesso di creare storie avvincenti e riflessioni incisive che hanno colpito un vasto pubblico.

L’Eredità Duratura

L’eredità di Michela Murgia è destinata a perdurare nel tempo. Le sue opere continueranno a ispirare e a stimolare la riflessione su questioni cruciali della società. I suoi romanzi, come “Accabadora” e “Chirú”, sono entrati nell’immaginario collettivo, affrontando tematiche culturali e sociali spesso trascurate. La sua franchezza nel trattare questioni difficili ha aperto la strada a discussioni importanti e necessarie.

Ricordando Michela Murgia

La morte di Michela Murgia è stata un colpo doloroso per la comunità letteraria e oltre. Il suo spirito vivrà attraverso le pagine dei suoi libri e le menti di coloro che sono stati toccati dalla sua opera. Continuare a leggere, discutere e analizzare ciò che ha scritto, poiché il suo contributo ha lasciato una traccia profonda nella letteratura italiana contemporanea.

Michela Murgia rimarrà una figura ammirata e rispettata nel panorama culturale. La sua passione per la scrittura e la sua capacità di affrontare tematiche rilevanti con intelligenza e sensibilità l’hanno resa una voce unica nella letteratura italiana. La sua eredità non solo sopravviverà attraverso le sue opere, ma continuerà a influenzare generazioni di lettori e scrittori, ispirandoli a esplorare le profondità della condizione umana attraverso la parola scritta.

I funerali

Sarà a Roma l’ultimo saluto a Michela Murgia, la scrittrice e attivista femminista morta ieri a causa di una grave forma di tumore al rene. I funerali si terranno domani, sabato 12 agosto, alla chiesa degli Artisti, la Basilica di Santa Maria in Montesanto, in piazza del Popolo a Roma.

La celebrazione religiosa, scelta in linea con la fede che l’ha sempre contraddistinta, inizierà alle 15.30. L’autrice di Accabadora aveva scelto di trascorrere il suo ultimo periodo di vita in una grande casa con giardino acquistata per lei e tutti i dieci membri della sua famiglia queer.

Luogo in cui decise anche di celebrare l’unione con i suoi compagni di vita e la sua idea di amore. Le sue ultime volontà le ha racchiuse in una lettera lasciata all’avvocata, nonché sua amica intima, Cathy La Torre.

Il testamento a tutela della famiglia queer

La legale, nota per le sue battaglie in tribunale (e in piazza) a sostegno dei diritti Lgbtqia+, ha fatto sapere che Murgia ha scelto di fare testamento e che per mesi hanno lavorato assieme per tutelare su più fronti la sua queer family.

«Michela ci ha mostrato che tutelare le forme relazionali non tradizionali ma che sono comunque famiglie è oggi una battaglia politica urgente e aggiungo, dal canto mio, anche una battaglia giuridica fondamentale. Ha fatto testamento e predisposto tutto per tutelare una famiglia che lo Stato non tutela».

La casa ai figli, abiti a Tagliaferri: le ultime volontà

La scrittrice sarda ha lasciato la casa ai suoi figli elettivi Raphael Luis, Francesco Leone, Riccardo Turrisi e Alessandro Giammei. In particolare a quest’ultimo, andrà la sua più grande eredità sociale: dovrà occuparsi della cura e della pubblicazione degli scritti a cui ha lavorato in questi mesi.

Nei mesi scorsi aveva poi fatto sapere che tutto il suo armadio sarebbe andato alla scrittrice Chiara Tagliaferri, con cui ha scritto e ideato il podcast e l’omonimo libro Morgana, e che avrebbe potuto distribuirlo a seconda delle sue scelte.

A Patrizia Renzi, invece, il patrimonio di gioielli e bigiotteria. Murgia desiderava lasciare, inoltre – come dichiarato da lei stessa il giorno del rito civile con Lorenzo Terenzi – un’importante «eredità simbolica» a tutti coloro che «nella vita hanno dovuto combattere sentendosi sempre qualcosa in meno».

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