Kiarostami
Spettacolo,  Cinema

Addio Abbas Kiarostami: il poeta del cinema iraniano 2016

Kiarostami è morto ieri sera dopo una lunga battaglia contro il cancro: aveva 76 anni. Nel 1997 vinse la Palma d’oro con il film ‘Il sapore della ciliegia’. 

Nel giro di pochi giorni il mondo del cinema ha perso tre stelle dal suo empireo: dopo Michael Cimino e Robin Hardy è la volta dell’iraniano Abbas Kiarostami, uno dei più grandi registi contemporanei. Kiarostami era malato di cancro all’intestino, diagnosticato lo scorso marzo: inutili le cure e le numerose operazioni subite.

Abbas Kiarostami

Un grande della settima arte, amato da altri grandi: per Martin Scorsese rappresentava “il cinema al suo livello artistico più elevato”, secondo Jean Luc Godard: “Il cinema comincia con D. W. Griffith, e finisce con Abbas Kiarostami”, mentre era considerato dal regista e critico irlandese Mark Cousins: “Il Galileo del cinema”.

Kiarostami è stato un autore delicato e sofisticato, capace di raccontare storie semplici con la forza della dedizione e dell’attenzione: un termine – quest’ultimo – da interpretare nel senso descritto dalla filosofa Simone Weil, come “la forma più rara e più pura della generosità.”

La generosa attenzione del regista iraniano è stata dedicata prevalentemente alle vicende dei giovani e dei giovanissimi, sin dal primo lungometraggio del 1974: ‘Il viaggiatore’ – la storia di un bambino ripudiato dalla sua famiglia, che ruba, mente e inganna pur di assistere ad una partita di calcio – fino a ‘Qualcuno da amare’ il suo ultimo film del 2012, con protagonista una giovane universitaria che decide di prostituirsi per mantenersi agli studi.

Nonostante trattino tematiche spesso aspre e crudeli, i suoi film sono  contrassegnati da una nitida visione morale, rifuggendo il rischio del patetismo e il filtro di facili schematismi; la sua poetica pura dell’età “verde” e selvaggia è accostabile a quella del Truffaut de ‘I quattrocento colpi’ e de ‘Gli anni in tasca’ e ai primi film di Pier Paolo Pasolini.

Nel 1997 è arrivata la definita consacrazione artistica di Kiarostami con la Palma d’oro, vinta per il film ‘Il sapore della ciliegia‘: un capolavoro dedicato ai misteri del cuore umano e alla forza del caso che narra la storia di un uomo che ha scelto di suicidarsi e vaga per Teheran alla ricerca di qualcuno che possa seppellire il suo corpo, una volta compiuto l’atto estremo.

In questo film sono presenti i principali temi della poetica di Kiarostami: la dignità degli umiliati e offesi, il conflitto tra individuo e massa, una visione filosofica priva di pregiudizi sulle contraddizioni umane. Un regista gentile, che attraverso la grazia del non-detto concedeva allo spettatore un ruolo attivo, lasciandolo libero di interpretare personalmente le scene più aperte dei suoi film.

Enciclopedia della moda 2023

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!