michele di bari
News

Allarme caporalato a Foggia: indagata la moglie del prefetto Michele Di Bari, arrivano subito le dimissioni

Rosalba Bisceglia, moglie dell’ex-prefetto Michele Di Bari, è indagata per sfruttamento di braccianti

«La scommessa dello Stato è estirpare le sacche di illegalità come lo sfruttamento della manodopera», così diceva nel 2016 Michele Di Bari, allora prefetto della regione Calabria. Questa dichiarazione si trova ancora nel sito del ministero dell’Interno, dove Salvini aveva chiamato Di Bari al Viminale all’interno del Dipartimento per l’Immigrazione.

Ieri, però, Di Bari si è dovuto dimettere dall’incarico, a seguito dell’indagine che ne vede coinvolta la moglie Rosalba Bisceglia. Quest’ultima è indagata per sfruttamento di numerosi braccianti africani delle baraccopoli di Borgo Mezzanone, nel Foggiano.

Il blitz è scattato proprio ieri, mentre Papa Francesco ricordava l’importanza di rispettare i diritti umani fondamentali. Ma come si è scoperto, questi braccianti venivano trattati come schiavi e costretti a raccogliere pomodori nei campi per 13 ore al giorno, in cambio di un salario veramente minimo.

michele di bari

L’indagine dov’è coinvolta la moglie di Michele Di Bari

Rosalba Bisceglia è accusata di aver utilizzato manodopera procurata dai caporali, in quanto socia e amministratrice di una delle aziende coinvolte. Insieme a lei, sono state indagate altre nove imprese. Il volume di affari complessivo ammonta a 5 milioni di euro annuali. In carcere in misura cautelare si trovano Kalifa Bayo, senegalese, e Saidy Bakary, gambiano, considerati i mediatori tra aziende e immigrati.

Le indagini, condotte dall’ottobre 2020, hanno svelato un enorme sistema di reclutamento della manodopera. I due extracomunitari cercavano i braccianti nelle baraccopoli proponendoli alle aziende in cerca di forza lavoro. Li sorvegliavano durante il lavoro e provvedevano al loro trasporto nei terreni, pretendendo 5 euro per l’intermediazione e il trasporto. Il salario era di 35 euro al giorno per 6 ore.

Secondo la Procura, Rosalba Bisceglia non poteva non essere a conoscenza del modus operandi dello sfruttamento dei braccianti. Per oltre un mese si sarebbe infatti servita dei caporali per assumere i braccianti. Solo dopo i controlli dei documenti forniti dai due extracomunitari avrebbe mostrato preoccupazione e attenzione per la regolarità della manodopera. Il legale della donna, Gianluca Ursitti, ha detto che sarà tutto spiegato e i fatti saranno chiarati nelle sedi di competenza.

michele di bari

Non solo la moglie di Michele Di Bari: il problema del caporalato in Italia

Bruno Giordano, il capo dell’Ispettorato del lavoro, spiega che «lo sfruttamento dilaga in ogni angolo del nostro Paese, specialmente nelle aree economiche ricche». Infatti, si tratta di un problema che si sviluppa dove c’è maggiore domanda di manodopera e che sfrutta l’assenza di tutele. I settori sono principalmente l’agricoltura, l’edilizia, la logistica, ma anche i servizi alla persona.

«L’agricoltura rimane il settore più esposto – ha spiegato Giordano – dove gli stranieri vengono considerati merce da lavoro, con paghe infami e condizioni pessime di sicurezza e dignità». Uno spiraglio di ottimismo però rimane. Secondo Giordano si cominciano a vedere i primi risultati dall’introduzione della legge 199 contro il caporalato di cinque anni fa.

 

Leggi anche:

Il Papa in difesa dei diritti umani: “I diritti sono sempre più spesso trascurati o negati

Naufraghi senza volto: Angela Finocchiaro e Renato Sarti portano al Piccolo il dramma dei migranti

 

Editor: Susanna Bosio

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!