Dizionario Arte

Ara Pacis

Altare marmoreo monumentale (13-9 a.C.) fatto erigere dal primo imperatore romano, Augusto, nel Campo Marzio di Roma per commemorare il suo ritorno da un lungo soggiorno in Spagna e in Gallia e per celebrare la pace e la prosperità dell’impero sotto il suo governo; Donald Strong (Roman Art, 1976) lo descrive come "un capolavoro di propaganda politica e sociale". L’altare vero e proprio (sopravvissuto solo in parte) è posto su un piedistallo, chiuso tra muri, e vi si accede tramite una scalinata. La magnifica decorazione scultorea della struttura è tra i più alti risultati dell’arte romana, e i rilievi che raffigurano la processione cerimoniale per la dedicazione dell’altare sono i primi dell’arte occidentale a poter essere definiti documentaristici in senso stretto, in quanto mostrano individui identificabili nel corso di un evento contemporaneo alla sua rappresentazione.

Gli altri pannelli contengono figure allegoriche, come Italia affiancata dalle personificazioni dell’oceano e delle acque interne, e scene tratte da miti e leggende romane. Questo accostamento tra rappresentazioni realistiche, simbolismi e mitologia diede l’avvio a una tradizione che ebbe lunga storia nella scultura commemorativa occidentale. Molte delle lastre scolpite vennero alla luce nel XVI secolo, altre nel 1859 e 1903. Nel 1937-38 il sito fu interamente scavato e il monumento fu ricostruito in un padiglione leggermente a nord rispetto alla sua posizione originale, dove attualmente sorge Palazzo Fiano. La decorazione scultorea è sostanzialmente completa, anche se alcuni frammenti sono dispersi in vari musei europei.

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