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Assalto a Capitol Hill, le prime condanne: 22 anni a Enrique Tarrio

A oltre due anni dall’assalto a Capitol Hill del gennaio 2021, sono arrivate le prime condanne: la Corte presieduta dal procuratore Smith ha inflitto 22 anni al leader dei Proud Boys Enrique Tarrio. Il giovane agitatore, infatti, aveva ricoperto un ruolo importante per la riuscita dell’invasione del Parlamento statunitense: ha trascorso i giorni precedenti l’attacco inviando istruzioni ad altri membri dei Proud Boys, oltre ad incontrarsi con altri leader di organizzazioni di estrema destra che hanno partecipato all’assalto a Capitol Hill.

Assalto a Capitol Hill: Enrique Tarrio si prende 22 anni di prigione

Arrivano le prime condanne da parte della magistratura statunitense per l’assalto a Capitol Hill del gennaio 2021. La corte presieduta dal giudice Smith ha emesso la seguente sentenza: 22 anni di carcere al giovane Enrique Tarrio. L’ormai ex Leader dell’organizzazione di estrema destra Proud Boys dal 2018 al 2021 ha dato direttive importanti nei giorni precedenti il tentato assalto da parte della folla.

Aveva dato delle disposizioni precise, che secondo le ultime intercettazioni ambientali da parte degli organi federali in un messaggio Telegram finiva con queste parole:

Qualunque sia il risultato… fai che sia uno spettacolo.

La cosa interessante in tutta questa vicenda dell’assalto a Capitol Hill è il fatto che lui non ha partecipato assieme ad altri suoi adepti ma ha semplicemente assistito da un hotel a Baltimora, a 45 miglia da Washington. Il motivo? Due giorni prima era stato arrestato all’arrivo a Washington da Miami per un altro incidente controverso: l’incendio di una bandiera con la scritta “Black Lives Matter” in una chiesa storica della comunità.

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Assalto a Capitol Hill, condannato a 22 anni di carcere Enrique Tarrio.

Al momento del fermo di Enrique Tarrio, la polizia aveva trovato nel suo zaino due cartucce di proiettili di fucile d’assalto con il logo dei Proud Boys. Successivamente rilasciato con l’ordine di allontanarsi da Washington, le autorità ammisero che la sua detenzione era con lo scopo di prevenire possibili atti di violenza durante la marcia che Trump aveva indetto per il 6 gennaio 2021 con lo slogan “Stop al furto”. Una manifestazione poi degenerata con l’assalto a Capitol Hill da parte di elementi estremisti, tra cui appunto i Proud Boys.

Tale associazione di estrema destra non era la sola ad aver preso parte. Nei giorni precedenti la rivolta, lo stesso Tarrio incontrò in un parcheggio sotterraneo a Washington il leader di un’altra organizzazione di estrema destra: il fondatore degli Oath Keepers, Stewart Rhodes.

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Una delle immagini che resterà nella storia: l’assalto a Capitol Hill

22 anni di carcere a Enrique Tarrio per l’assalto a Capitol Hill: le reazioni

I primi ad esultare per la condanna a 22 anni di carcere al contestatore Tarrio per l’assalto a Capitol Hill sono state realtà che si oppongono fermamente a queste organizzazioni come  l’organizzazione per i diritti civili Southern Poverty Law Center. Secondo loro, i Proud Boys sono “un movimento d’odio”. Rincarano la dose i procuratori che hanno emesso tale sentenza, scrivendo negli atti giudiziari la seguente frase:

I soldati della destra hanno cercato di mantenere il loro leader al potere. Hanno fallito. Non sono eroi, sono criminali.

Nel frattempo, l’ex Presidente Donald Trump, coinvolto pesantemente nella vicenda dell’assalto a Capitol Hill, continua a dichiarare di essere innocente di fronte alle accuse che diverse procure federali per il Paese gli hanno rivolto. Malgrado i pesanti capi d’accusa nei confronti del Tycoon, egli continua la propria campagna elettorale fra i candidati del Partito Repubblicano in vista delle Presidenziali di novembre 2024.

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Mentre arrivano le prima condanne per l’assalto a Capitol Hill, Donald Trump continua a proclamarsi innocente (con il consenso di una buona parte degli elettori repubblicani)

La sua abilità di comunicatore può giocare un ruolo chiave nei prossimi mesi, anche se già adesso sembra nutrire un cospicuo gradimento fra l’elettorato del GOP. Secondo un sondaggio Cbs-YouGov, l’ex presidente raccoglie il 62% delle preferenze fra gli elettori repubblicani contro il 16% di Ron DeSantis e il 7% di Vivek Ramaswamy. L’ex vicepresidente Mike Pence ha il 5% mentre il senatore del South Carolina Tim Scott il 3 per cento.

Non solo: lo stesso sondaggio registra che il 77% degli elettori repubblicani ritiene che Trump sia vittima di una persecuzione politica e che non ha violato alcuna legge non volendo riconoscere l’esito delle elezioni del novembre del 2020, vinte da Joe Biden. Chi fermerà le ambizioni dell’ex Presidente USA?

Conclusioni su assalto a Capitol Hill, 22 anni a Enrique Tarrio

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