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Nuove ombre sul caso Brandizzo: responsabilità e colpe

Drammatici. Agghiaccianti. Assurdi. Sono davvero pochi gli aggettivi che possono essere impiegati per definire i nuovi sviluppi relativi allincidente ferroviario di Brandizzo, costato la vita a 5 operai al lavoro sui binari nei pressi della stazione.

Tra telefonate, mancate autorizzazioni e video, le indagini su quanto accaduto su quella maledetta porzione della linea Torino-Milano stanno proseguendo e si colorano ogni giorno di più di altri drammatici aspetti. Gli inquirenti sono al lavoro per accertare cause e dinamiche, e la volontà comune, ribadita anche da molti attori politici come Matteo Salvini, è quella di far luce sull’incidente e comprenderne le eventuali responsabilità.

Un nuovo filmato getta uno sguardo ulteriormente terrificante sull’episodio: prima si sente il fischio del treno passato alle 23.47, poi l’impatto e il rumore della frenata sulle rotaie. L’arresto chiaramente non è e non può essere immediato, visto che la velocità di crociera del convoglio era superiore ai 100 km/h.

Nuove ombre sul caso Brandizzo: responsabilità e colpe
Nuove ombre sul caso Brandizzo: responsabilità e colpe

Brandizzo: i video scioccanti pochi minuti prima dell’incidente

Difficilmente ci si potrà dimenticare dei nomi e dei volti. Michael Zanera, Giuseppe Aversa, Giuseppe Sorvillo, Kevin Laganà e Saverio Giuseppe Lombardo hanno perso la vita nella notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 agosto. I 5 operai sono stati travolti da un convoglio in viaggio sulla linea Torino-Milano ad oltre 100 km/h.

Dopo il lutto e il cordoglio, unanimi e condivisi da tutto il Paese, ora è tempo di risposte. Gli inquirenti sono infatti al lavoro per chiarire tanti nodi particolarmente intricati riguardanti l’incidente ferroviario di Brandizzo. Obbiettivo della Procura è quello di verificare eventuali responsabilità e colpe, anche e soprattutto alla luce dei nuovi drammatici sviluppi sul caso.

Nuove ombre sul caso Brandizzo: responsabilità e colpe
Nuove ombre sul caso Brandizzo: responsabilità e colpe

In questo senso utile potrebbe diventarlo un video diffuso da Repubblica, nel quale si può osservare il dannato binario, distante poche centinaia di metri. Nel breve filmato si sente prima il fischio del treno passante alle 23.47, seguito dal rumore terrificante della frenata sulle rotaie. Un fischio letteralmente da brividi, sapendo quale ne è il triste epilogo.

Il convoglio nonostante il tentativo di frenata del macchinista ci impiega qualche altra decina di secondi e diversi metri per arrestare la propria corsa, data la velocità vicina ai 100 km/h a cui viaggiava. Nel frattempo però l’impatto e la tragedia. Si può vedere un altro treno passare neppure una manciata di minuti prima sulle stesse rotaie.

A questo drammatico filmato ne fa seguito un altro, girato pochi istanti prima dell’incidente dal giovane Kevin Laganà. La breve clip, mai pubblicata dal 22enne, è stata recuperata dal padre del ragazzo e consegnata agli inquirenti che ne stanno attentamente valutando il contenuto.

Nuove ombre sul caso Brandizzo: responsabilità e colpe
Nuove ombre sul caso Brandizzo: responsabilità e colpe

Incidente di Brandizzo: telefonate, autorizzazioni e abitudine hanno ucciso 5 persone

Fulcro delle indagini condotte dalla Procura di Ivrea sarebbero proprio i due video suddetti. In particolare quello girato con il telefono di Kevin Laganà presenterebbe alcuni estratti scioccanti nei quali si possono udire le parole di Antonio Massa, referente tecnico di Rfi.

L’uomo avrebbe pronunciato parole di questo tipo:

I treni passano di qua, alle 11.50 c’è l’ultimo. Io guardo il segnale, appena vi dico “oh”, voi uscite da quella parte

La squadra di operai sarebbe dunque già stata sui binari prima di ricevere l’autorizzazione a procedere, e prima anche della dovuta e necessaria interruzione della linea. Tale autorizzazione non sarebbe mai arrivata, ma il via libera a far scendere sui binari Kevin, Michael e i tre Giuseppe, qualcuno l’ha dato.

Proprio Massa insieme al caposquadra della Sigifer, Andrea Girardin Gibin, sarebbero finiti nel registro degli indagati per omicidio con dolo eventuale. Dalle prime ricostruzioni delle forze dell’ordine che stanno indagando su colpe e responsabilità eventuali, sembrerebbe che proprio il tecnico Massa fosse al telefono con la dirigente movimentazione aspettando un nulla osta non arrivato.

La dirigente avrebbe chiesto di aspettare per una nuova e definitiva verifica, ma nel mentre i 5 operai erano già sulle rotaie. La telefonata successiva si sarebbe addirittura aperta con un agghiacciante:

Sono tutti morti

Lo stesso Massa dunque avrebbe dato il via libera ai lavori senza attendere conferma ufficiale, e violando così le norme di sicurezza. Tale sembrerebbe essere al momento il sospetto più fondato degli inquirenti, che sono impegnati a comprendere le motivazioni. Forse l’abitudine a “fare così”, forse la fretta di iniziare e completare prima gli stessi lavori, possono quindi essere costati la vita a 5 uomini.

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