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Spettacolo,  Cinema

Benigni chiude il Roma film fest 16 con un omaggio al suo cinema tra amarcord e risate

Nuovo show di Benigni e tante parole affettuose per i maestri e compagni di una vita di cinema: da Fellini a Villaggio, da Jarmush a Woody Allen

Dopo Tom Hanks, Viggo Mortensen e Meryil Streep è stato Roberto Benigni a chiudere la serie di incontri con le star all’undicesima edizione della festa del cinema di Roma, che oggi chiude i battenti. Un arrivo sul red carpet tra applausi e risate, per il comico toscano, reduce dalla cena presidenziale alla Casa Bianca alla quale ha presenziato a fianco del presidente del consiglio Matteo Renzi ed altre figure rappresentative del successo made in Italy nel mondo.

Nel corso del dialogo in Sala Sinopoli con il giornalista Antonio Monda Benigni è stato, come prevedibile, ricco della sua verve sapienziale e di aneddoti sugli incontri più importanti della sua vita.

Primo fra tutti, quello decisivo con Federico Fellini, ‘Trovava un elemento stupefacente in ogni cosa del mondo […] Federico Fellini è stata una delle vette dell’arte moderna, come Kafka, come Stravinskij, come Picasso. Magari non ha cambiato la storia del cinema ma è stato il più grande regista della storia del ‘900‘:

questo le tenere e importanti parole del comico toscano dedicate al regista riminese, che sicuramente aveva trovato qualcosa di stupefacente in lui scegliendolo per il cast del suo ultimo film La voce della luna, in un ruolo “dei suoi”, tra il folle e il surreale.

A recitare a suo fianco in quell’occasione c’era anche Paolo Villaggio, al quale Benigni dedica un altro omaggio: ‘un grande clown, ne La voce della luna è stato incredibile‘; l’attore toscano ha poi raccontato di un progetto andato a mare, il seguito di ‘Non ci resta che piangere’ con un altro grande talento comico italiano, il compianto Massimo Troisi.

Nel prosieguo dell’intervista, passando alle domande sulla sua maturità artistica e ai suoi colleghi e maestri d’oltreoceano, Benigni ha parlato con calore di Jim Jarmush: ‘con lui capimmo subito che saremmo diventati amici per tutta la vita‘ e di Woody Allen, per il quale a recitato nel film To Rome with Love: ‘Woody Allen è un regista straordinario e davvero molto generoso‘.

Altre rivelazioni, poi, sui ruoli e sulle occasioni mancate: ‘Terrence Malick è davvero una persona misteriosa: mi propose di interpretare il demonio‘. Ma forse è meglio che non si sia mai realizzato un film così: lui, il ‘piccolo diavolo’ lo aveva già fatto, nel 1988, con Walter Matthau, e vederlo recitare come vero agente della malvagità in un film drammatico sarebbe stato forse troppo…

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