Letteratura,  Libri,  Milano

Bookcity: bilancio dell’edizione 2018

Al termine di Bookcity, numeri e riflessioni sulla riuscita dell’evento letterario milanese

Bookcity Servegnini
Il libro di Severgnini oggetto dello spettacolo a Bookcity

 

Negli ultimi tre giorni Milano si è riempita di lettori ed autori per un weekend all’insegna dell’amore per i libri. L’edizione 2018 di Bookcity, infatti, ha ospitato 1452 eventi in oltre 354 sedi diverse, sparse per la città.

Ieri l’evento si è concluso con l’ultimo appuntamento di domenica al Teatro Parenti. Beppe Severgnini, con uno spettacolo di narrazione teatrale (dal titolo “Italiani si rimane“) ha messo un punto all’edizione di Bookcity 2018. Questa è dunque una buona occasione per tirare le fila e riflettere sulla riuscita di questa iniziativa e sul suo significato.

 

 

UNO SGUARDO AL PROGETTO

Bookcity Milano bilancio
L’evento milanese appena conclusosi

Il progetto Bookcity nasce nel 2012 per volontà del Comitato Promotore e dell’Assessorato alla Cultura. Lo scopo è quello di rimettere Milano al centro del fermento editoriale italiano e promuovere la lettura come esperienza viva e stimolante.

Nell’arco di tre giorni si susseguono eventi in sedi pubbliche e private. Mentre alcuni incontri si svolgono nei luoghi tipici della cultura milanese, altri occupano sedi poco convenzionali.

Allo scopo di portare la letteratura in scenari sociali inusuali, quest’anno sono stati sfruttati alcuni nuovi poli lontani dal centro. Alcuni esempi sono l’Auditorium Edy Cremonesi, Nolo District, Hug Milano, Mare Culturale Urbano e il Memoriale della Shoah.

Le tipologie di eventi sono molto varie: oltre ad incontri con gli autori, spettacoli teatrali e interviste, il progetto ospita anche laboratori interattivi sopratutto rivolti a bambini e famiglie.

 

 

I NUMERI

La prima edizione di Bookcity, sei anni fa, era certamente molto limitata rispetto alla portata che il progetto ha assunto negli ultimi anni. Il numero degli eventi dal 2012 ad oggi, infatti, è quasi triplicato (nel 2012 gli incontri organizzati erano 437 e le sedi disponibili 133). Anche l’affluenza non ha paragoni. Il numero di visitatori, infatti, in sei anni è raddoppiato passando da 80.000 a 160.000.

C’è stata poi una crescita del  77% per quanto riguarda il numero degli eventi organizzati dalle Università milanesi. Questo dato testimonia un maggior coinvolgimento del sistema universitario nel progetto che sta evidentemente entrando a far parte della vita culturale cittadina.

Infine, sono interessanti i dati rilevati sui social. Tramite gli hashtag #BCM18 e #BookCity, BookCity è stato tra i trending topics di Twitter dal 14 al 18 novembre. Inoltre, il profilo Facebook di Bookcity è aumentato dell’11% mentre quello Instagram addirittura del 69%.

 

 

L’EDIZIONE 2018

Bookcity Milano
Il responsabile del programma, Oliviero Ponte Di Pino

L’ Assessore alla Cultura, Filippo Del Corno, ha spiegato gli obiettivi primari del progetto di quest’anno. Ha dichiarato che “Nella crescita del modello BookCity, in questa edizione ha avuto un peso particolare il taglio internazionale del progetto, grazie al coinvolgimento delle città della Letteratura del circuito Unesco, e in particolare di Dublino“.

Molti sono stati, infatti, gli ospiti stranieri tra cui nomi importanti come Steve McCurryMike McCormack e Yu Hua. Quest’ultimo ha addirittura dovuto ripetere la presentazione, dato il numero di spettatori accorsi per lui al Mudec.

Questi numeri si inseriscono in un quadro italiano assai meno positivo. Il responsabile del programma, Oliviero Ponte Di Pino, riflette, infatti, sulla mancanza di interesse per la lettura:“Sei italiani su dieci non leggono nemmeno un libro l’anno, otto su dieci sono fuori dai consumi culturali”. Questo bilancio deve dunque considerarsi un successo.

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