Borsa oggi: crisi banche.
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Borsa oggi: crisi banche. 13 marzo

Borsa oggi: crisi banche.

A poco più di un’ora dalla chiusura dei mercati europei facciamo il punto della situazione in borsa oggi, lunedì 13 Marzo, naturalmente partendo dalla crisi del settore bancario.

L’apertura forte di Wall Street con il Nasdaq che attualmente recupera circa 1 punto e mezzo percentuale sta facendo rimarginare le ferite profonde che proprio il crack della SVB ha aperto venerdì. Milano (la peggiore) attualmente registra -3,56%, mentre la borsa tedesca il 2,5 ca. In entrambi i casi il passivo continua a ridarsi soprattutto rispetto alle aperture in profondo rosso di stamane.

Ma ciò non toglie che al di là della prevedibile speculazione

Ma ciò non toglie che al di là della prevedibile speculazione la paura del contagio sia reale. Venerdì lo Stoxx 600 lasciava per strada il 4,5%, una cifra monstre per l’indice bancario più importante d’Europa, replica la perdita attualmente a -4,62% dopo aver toccato addirittura il -6%.

Un sell-off generalizzato su pressione degli orsi che porterà inevitabilmente ad un riposizionamento di fondo

Già si intravedono le prime ricoperture sulla scorta delle rassicurazioni di Biden.

Borsa oggi: crisi banche.

vediamo più nel dettaglio i titoli maggiormente interessati e interessanti per gli investitori (e speculatori) europei, vale a dire i principali titoli del paniere SX7P. I dati presentati di seguito sono consultabili sul sitoweb ufficiale e risalgono alla data del 28/02/2023. I primi 10 titoli del supersettore bancario sono i seguenti: HSBC (UK), BNP Paribas (FR), BCO Santander (ES), ING GRP (NED), BCO Bilbao Vizcaya Argentaria (ES), Nordea Bank (FIN), Intesa SanPaolo (IT), Lloyds Banking GRP (UK), UniCredit (IT), Barclays (UK). Dunque, con ben 3 istituti nei primi 10 è il Regno Unito ad avere la maggior esposizione sul settore, rappresentando addirittura il 29,2% dell’intero indice. Seguono Spagna (14,8%), Francia (12,4%) e Italia (10,9%).

Non si tratta tuttavia di un questione meramente quantitativa ma di un insieme di variabili che determinano il quadro clinico complessivo del settore nelle varie nazioni.

Il settore bancario sulla scorta del rialzo dei tassi aveva fatto registrare una crescita importante negli ultimi 6 mesi ed in 2 giorni l’intero “guadagno” è andato in fumo. E probabilmente restituirà il tutto con gli interessi, sob.

Secondo Vito Lops (Il Sole 24 ore Finanza)

Secondo Vito Lops (Il Sole 24 ore Finanza) che riporta le osservazioni degli analisti di Intermonte non bisogna spaventarsi troppo, “in virtù di un rapporto loan-to-deposit del 78%, un liquidity cover ratio del 240% e un net stable funding ratio del 100%… l’impatto diretto”– sulle banche europee — sarà “limitato”.

Come si preventivava dunque lo shakedown odierno sembra più contingente e dettato dalle logiche di profitto degli short-sellers, ma potrebbe nascondere un disagio reale. Infatti, la domanda che ci si pone ora riguarda quali istituti di credito presentino un profilo operativo simile alla californiana SVB. Ovvero, quali istituti hanno in pancia grosse quantità di bond governativi a lungo termine attualmente in perdita per via del rialzo tassi e contemporaneamente una liquidità limitata nel rapporto con imprese che invece necessitano di cash per fare a loro volta fronte all’aumento dei costi?

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