Dizionario della Moda Mame: Borsalino.
Moda

Borsalino

Borsalino: non solo un cappello ma il simbolo di uno stile e di un mondo.

Anche altri cappelli di forma simile o semplici imitazioni vengono denominati Borsalino, alla stessa maniera di altri marchi che hanno dato il nome a capi di abbigliamento.

Hanno indossato un Borsalino attori celebri come Humphrey Bogart, Robert Redford e Marcello Mastroianni.

Negli anni Settanta l’azienda concede l’uso del proprio nome a due pellicole di culto interpretate da Alain Delon e Jean-Paul Belmondo: Borsalino (1970) e Borsalino & Co. (1974).

Dizionario Moda Mame: Borsalino. Alain Delon e Jean-Paul Belmondo in Borsalino
Alain Delon e Jean-Paul Belmondo in Borsalino

Il cappellificio nasce nel 1857 ad Alessandria fondato da Giuseppe Borsalino (1834-1900) e viene diretto dopo la sua morte dal figlio Teresio (1867-1939). All’inizio di questo secolo l’azienda contava già 1000 operai e produceva 750 mila pezzi all’anno.

Negli anni ’80 l’azienda viene completamente ristrutturata e si sviluppa anche come produttrice di abbigliamento.

Nel dicembre del 1997 la Borsalino S.p.A di Alessandria costituisce la Borsalino Sud che, nel gennaio ’98, acquisisce il berrettificio Sabino D’Oria di Maglie.

Successivamente, nei primi anni del 2000, viene inaugurato il Museo del Cappello, in modo da valorizzare la storia del rinomato cappello attraverso mostre, eventi e pubblicazioni.

Dizionario Moda Mame: Borsalino. Il Museo del Cappello di Alessandria.
Il Museo del Cappello di Alessandria.

Nello stesso periodo l’azienda intraprende collaborazioni con importanti brand del mondo della moda, da Gianfranco Ferré a Tom Ford, da Moschino a Yohji Yamamoto, e ancora Marni, Rochas e Nick Fouquet.

Nel periodo seguente, l’obiettivo del marchio è di allargare la propria produzione introducendo calzature, caschi e linea bimbo. Non solo, l’azienda dà il via alle collaborazioni con altri brand, quali Italia Independent, Marcorossi e Brands O.I.

Il 2013 segna l’inizio del declino per l’azienda dell’iconico cappello. Secondo quanto riportato dai giornali locali, il marchio è accusato di evasione fiscale, dovuto a vendite in nero, pari a 4 milioni e Iva per 2 milioni e 200mila euro. Da questo momento, il marchio sotto accusa è in cerca di nuovi capitali, che dovrebbero risanare l’ingente debito.

Dal 2016 l’azienda viene gestita da un fondo partecipato da investitori italiani e stranieri, con l’obiettivo di sviluppare il marchio a livello internazionale e rafforzarne il ruolo di protagonista nel mondo del lusso artigianale.

Nel 2017, in occasione del 160° anniversario dell’azienda, il Ministero per lo Sviluppo Economico del Governo Italiano ha autorizzato l’emissione di un francobollo Borsalino, appartenente alla serie tematica “Le eccellenze del sistema economico e produttivo”.

Dizionario Moda Mame: il francobollo Borsalino, 2017
Il francobollo Borsalino, 2017

I cappelli, infatti, continuano ad essere prodotti ad Alessandria, coniugando prospettiva industriale e spirito artigianale.

Per i modelli in feltro sono necessari più di 50 passaggi manuali e 7 settimane di lavorazione; la realizzazione dei modelli in paglia, intrecciati manualmente, può richiedere fino a 6 mesi per ogni singolo cappello.

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