Dizionario Arte

bronzo

Bronzo. Lega metallica composta principalmente da rame (di solito circa il 90%) e stagno, qualche volta contenente piccole quantità di altri metalli come piombo o zinco. Dal tempo dei greci e dei romani è stato il metallo più comunemente usato nella scultura a fusione, ed è stato anche impiegato, tra le altre cose, per campane, vasellame, specchi, armi, ornamenti architettonici e monete. Il suo impiego vario e diffuso è dovuto alle caratteristiche di solidità e resistenza e al fatto di essere facilmente lavorabile, sia a caldo che a freddo, in svariati modi, con la possibilità di creare finezze esecutive e lucide levigature. Il bronzo è più facile da fondere del rame perché ha un punto di fusione più basso, mentre la sua grande resistenza alla rottura lo avvantaggia rispetto alla scultura in marmo, nella quale è più difficile creare parti sospese (come arti prominenti). Tuttavia, la creazione di grandi sculture in bronzo presuppone un lungo e complesso procedimento, e Cellini ci ha lasciato una testimonianza significativa sulle difficoltà incontrate nella fusione del Perseo. Il colore del bronzo dipende dalla quantità di stagno o di altri metalli presenti, variando da una tonalità argentea a un ricco rosso ramato, e la bellezza della superficie può aumentare grazie alla patina acquisita col tempo. Vedi anche cera perduta.

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