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Calcio, l’annuncio shock di Sven Goran Eriksson: sono malato, mi resta solo un anno da vivere

Una notizia che ha gettato letteralmente tutti i tifosi nello shock, quella sullo stato di salute di Sven Goran Eriksson. L’allenatore svedese che vanta molte esperienze internazionali e soprattutto quella sulla panchina della Lazio, con cui vinse il secondo Scudetto del 1999-2000. Nelle scorse ore lo stesso Eriksson ha annunciato al pubblico di essere affetto da un cancro in stato terminale.

Il tecnico scandinavo si è accorto molto tardi di questa malattia, quando un giorno è svenuto in casa. Al risveglio in ospedale gli era stato riferito di avere avuto un ictus. Non solo: quel colpo apoplettico era il segnale di un tumore ormai in stato avanzato. Eriksson, nonostante ciò, dichiara di avere sempre dalla propria parte

L’ex tecnico della Lazio Sven Goran Eriksson dichiara di avere un cancro in fase terminale: le parole

Sven Goran Eriksson ha confessato di avere un cancro in fase terminale ai microfoni della radio svedese P1. In tutta onestà, Eriksson afferma comunque di affrontare quel poco che gli resta da vivere nella maniera più serena, quasi a ritenersi soddisfatto di quanto fatto nella sua lunga carriera nel mondo del calcio:

Tutti vedono che ho una malattia, e tutti suppongono che sia un cancro, e lo è. Ma devo combatterla il più a lungo possibile. So che nel migliore dei casi ho circa un anno, nel peggiore dei casi anche meno. Non credo che i medici che ho a disposizione possano essere del tutto sicuri.

Eriksson aggiunge inoltre che questo ultimo periodo di vita gli sta insegnando ad approfittare dei momenti più belli:

Potrei andare in giro a pensarci tutto il tempo, sedermi a casa ed essere infelice pensando di essere sfortunato e così via. Sarebbe facile finire in quella posizione Invece no, guardo i lati positivi delle cose. Non bisogna farsi seppellire dai problemi.

Sven-Goran Eriksson ha il cancro: "Mi resta circa un anno"
Sven Goran Eriksson ha shockato la Svezia con la sua dichiarazione di una malattia terminale

Nel corso della chiacchierata alla locale radio svedese, Sven Goran Eriksson racconta come ha scoperto l’insorgere della malattia. Un vero e proprio “male silenzioso”, che si è palesato dopo che egli un giorno si è sentito male in casa ed ha dovuto essere ricoverato in ospedale:

Ero completamente sano, poi un giorno sono collassato e sono finito in ospedale. Dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Non so da quanto tempo, forse un mese, forse un anno. Si è scoperto che avevo il cancro ma il giorno prima avevo corso cinque chilometri. È venuto dal nulla. E questo è scioccante. Non sento grandi dolori. Mi è stata diagnosticata una malattia che è possibile rallentare ma non operare. La situazione è questa.

Il mondo dello sport è indubbiamente sconvolto da un annuncio così netto e triste. Eriksson ha fatto la storia del calcio con la sua abbondante esperienza internazionale, soprattutto con le Nazionali. Emerge comunque come la sua lucidità resta intatta nel continuare a trascorrere questi ultimi istanti di vita senza alcun rammarico, segno di una soddisfazione generale della propria vita.

Sven Goran Eriksson, una vita da allenatore giramondo

La carriera da allenatore di Sven Goran Eriksson è iniziata alla fine degli anni ’70 con la locale svedese del Degerfors, dove inizia a farsi notare. Approdato all’IGK Goteborg nel 1979, vi resta tre stagione e nel 1982 conquista il Tripletino: campionato, Coppa di Svezia e Coppa UEFA. Un successo che lo proietta lontano da casa, precisamente al Benfica. Con i lusitani vince anche qui ben due campionati consecutivi e la Coppa Nazionale.

Nel 1984 l’approdo in Italia, allora giudicata l’El Dorado del calcio, come direttore tecnico nella Roma, ma i risultati si fermano solo alla conquista della Coppa Italia nel 1986. Nell’87 arriva con lo stesso ruolo alla Fiorentina, ma senza successo. Tornato in Portogallo nel 1989, inaugura un secondo ciclo vincente al Benfica dove vince il suo terzo scudetto con i lusitani. Addirittura sfiora la Coppa dei Campioni, persa di fronte al Milan degli invincibili di Sacchi.

Sven Eriksson con Simone Inzaghi ai tempi della Lazio. Con i biancocelesti l’allenatore svedese ha vinto il secondo scudetto

Nel 1992 il secondo ritorno in Italia in veste ancora di DT, questa volta alla Sampdoria, a cui regala una Coppa Italia nel 1994. Nel 1997 il ritorno nella Capitale, stavolta sponda biancoceleste. L’allora proprietario Sergio Cragnotti gli costruisce una squadra che lo porterà a raggiungere risultati importanti. Con i vari Mancini, Simone Inzaghi, Nesta, Vieri, Salas la Lazio tora ad alzare lo Scudetto nel 2000.

Dopo, il lento declino, con incarichi in varie Nazionali a partire da quella inglese (2001-2006). Non sono inoltre mancate esperienze in Asia, nel Guangzhou, Shangai e Shenzen. Ultima esperienza è stata la panchina della Nazionale filippina, durata solo un anno.

Conclusioni Sven Goran Eriksson annuncia la sua malattia incurabile

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