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Capitol Hill: la commissione del Congresso accusa i big dei social media con un mandato di comparizione

Capitol Hill: le accuse ai social media

Ci sono due importanti sviluppi nell’inchiesta condotta dal Congresso americano sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, dove persero la vita cinque persone. Infatti, sono state avanzate delle accuse ai più grandi social media, ai cui dirigenti è arrivato un mandato di comparizione per rispondere delle violenze di quel giorno.

Non solo, dietro a quell’attacco ci sarebbe stata la regia di Stewart Rhodes, arrestato dall’Fbi con l’accusa di cospirazione contro gli Stati Uniti. Rhodes è il fondatore degli Oath Keepers, milizie di estrema destra considerati i principali colpevoli delle violenze del 6 gennaio.

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Capitol Hill: l’accusa ai social media

Il mandato di comparizione è stato rivolto alle principali piattaforme social, i big americani e mondiali del web, tra cui Facebook, Twitter, Reddit e YouTube. L’accusa è quella di non aver fornito tutte le informazioni richieste già lo scorso agosto dalla commissione del Congresso che sta svolgendo le indagini.

Secondo i commissari, “la diffusione sulla rete di disinformazione e violento estremismo ha contribuito all’attacco alla nostra democrazia”. Punto cruciale è capire quali decisioni hanno preso i social media, se le hanno prese, per impedire che le piattaforme diventassero terreno di radicalizzazione di tante persone fino a spingerle alla violenza.

Capitol Hill: accuse ai social media, ma anche per Stewart Rhodes

Più concreta è l’accusa rivolta a Stewart Rhodes, ex paracadutista dell’esercito Usa. Dal 2009 ha dato vita agli Oath Keepers, grande gruppo paramilitare di estrema destra del Paese insieme ai Proud Boys. Il 6 gennaio 2021, subito dopo il comizio tenuto da Donald Trump, Rhodes si trovava sicuramente a Capitol Hill. Non ci sono però le prove che sia entrato nel palazzo durante l’attacco.

Quel giorno, però, ebbe una fitta comunicazione al telefono con i membri della sua organizzazione che si sono introdotti nel Congresso insieme alla folla di protestanti.

L’Fbi è sicura che Rhodes abbia guidato i suoi uomini utilizzando tattiche militari. Con queste modalità, infatti, hanno attaccato la Capitol Police e la polizia di Washington. Il gruppo di Rhodes aveva anche diretto una task force di reazione rapida, pronta a intervenire dall’Hotel Virginia di Washington. Ma secondo gli avvocati della difesa erano lì per difendere degli amici vip di Trump.

 

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Editor: Susanna Bosio

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