Caso Suarez, la Procura archivia le indagini che coinvolgevano la Juve
Caso Suarez, la Procura Federale archivia le indagini
Caso Suarez
la Procura archivia le indagini che coinvolgevano anche la Juve. La Juventus in questo periodo si trova in diverse difficoltà. I bianconeri vivono da una parte un campionato in chiaroscuro dove ha perso punti. Dall’altra, le vicende giudiziarie delle ultime settimane come il caso plusvalenze e il caso Suarez tengono banco fra l’opinione pubblica. Per quest’ultimo oggi è arrivata una svolta: la Procura Federale, in un comunicato ufficiale sul sito della FIGC, ha annunciato l’archivio delle indagini per insufficienza di elementi atti a ritenere illegali le pratiche per la cittadinanza italiana al giocatore.
La Procura: “Elementi insufficienti per ritenere le condotte illecite”
Nel comunicato breve pubblicato sul sito della Federazione si legge tra le righe:
“Dalla documentazione ricevuta dalla Procura della Repubblica di Perugia, infatti, non sono emersi elementi sufficienti per ritenere provate condotte illecite rilevanti nell’ambito dell’ordinamento federale sportivo. Questo non coinvolge dirigenti o comunque tesserati, unici soggetti sottoposti alla Giustizia Sportiva ai sensi del vigente C.G.S.“
Le indagini erano iniziate sotto il mandato dal Procuratore ed ex Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone. Nello specifico, la Procura di Perugia sospettava che l’esame d’italiano per Luis Suarez programmato presso l’università per stranieri di Perugia fosse facilitato. In questo modo, Suarez avrebbe ottenuto con facilità la cittadinanza italiana per giocare alla Juve. Dietro la manomissione dell’esame si sospettava anche il coinvolgimento dei bianconeri.
Il precedente: lo scandalo Passaportopoli
Il caso Suarez non è l’ultima vicenda mediatica che si ricordi nella storia delle inchieste sul calcio italiano. Nel 2001 esplose uno scandalo relativo alla naturalizzazione illegale di diversi giocatori extracomunitari passata alla storia come Passaportopoli. I club coinvolti furono ben sei: Inter, Milan, Lazio, Roma, Udinese e Sampdoria, ma non la Juve. Nel registro degli indagati figurarono calciatori anche famosi (Recoba, Dida, Veron) e anche dirigenti e presidenti di squadre (Mantovani, Cragnotti, Baldini e Oriali). La giustizia sportiva in quella circostanza emise diverse condanne, squalificando dal campo diversi calciatori e dall’altra multando i club e imponendo l’inibizione dall’incarico.
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