Dizionario Arte

Cellini Benvenuto

Cellini Benvenuto

Cellini Benvenuto, scultore, orafo e scrittore fiorentino, autore di una delle più celebri autobiografie. L’autobiografia (pubblicata per la prima volta nel 1728) fu popolare fin dal XVIII secolo per il vivido ritratto di un artista/artigiano rinascimentale fiero delle sue capacità e della sua indipendenza, presuntuoso per le sue abilità in arte, amore e guerra, litigioso e superstizioso, nonché devoto alla grande tradizione personificata in Michelangelo. Il libro aumentò la sua fama più di quanto avrebbero potuto le sole opere d’arte. Oggi tuttavia è considerato tra i maggiori scultori manieristi. La sua statua Perseo con la testa di Medusa è uno dei vanti della scultura fiorentina. Trascorse quasi tutta la vita a Firenze ma lavorò in diversi altri luoghi. Costretto a volte a spostarsi per il suo temperamento violento e presuntuoso a causa del quale si guadagnò nemici ovunque. Fu arrestato diverse volte e nel 1534 uccise un orafo concorrente a Roma (ma fu graziato da papa Paolo III, Alessandro Farnese).

Cellini Benvenuto si formò come orafo

Cellini si formò come orafo e agli inizi della carriera, a Roma, lavorò soprattutto metalli preziosi; rimane poco di questa fase se non alcuni medaglioni. Tra il 1540 e il 1545 lavorò in Francia al servizio di Francesco I. Per quest’ultimo creò una saliera in oro arricchita da smalti (1540-43, Kunsthalle Museum, Vienna). Il più importante pezzo d’oreficeria a noi pervenuto del rinascimento italiano e l’unico certamente riconosciuto di Cellini. Per il re creò anche un rilievo bronzeo, la Ninfa di Fontainebleau (1543, Louvre, Parigi), la sua prima scultura di grande dimensione. Il resto della vita lo trascorse a Firenze, e fu solo in questo periodo che iniziò la scultura su grande scala a tutto tondo con il celebre bronzo Perseo con la testa di Medusa (1545-54, Loggia dei Lanzi, Firenze), eseguito per Cosimo de’ Medici.

Produsse anche due busti bronzei

Produsse anche due busti bronzei, di Cosimo I (1548-48, Bargello, Firenze) e di Bindo Altoviti (1550, Gardner Museum, Boston), oltre a diverse sculture in marmo tra cui un crocefisso (1555-62, Escorial). La non eccelsa qualità, in qualche modo arida, di queste sculture dimostra che la sua squisita precisione nel lavoro orafo non si trasferì necessariamente nelle opere su grande scala. Il Perseo, che aveva compiuto nel 1554, aveva di fatto segnato il punto d’arrivo della sua carriera. Nel 1557 fu condannato a quattro anni di reclusione per sodomia, e fu durante gli arresti domiciliari che scrisse l’autobiografia. A parte il crocifisso (che creò per la propria tomba), le uniche opere significative dell’ultimo periodo furono i trattati sull’oreficeria e la scultura, pubblicati nel 1568.

Nascita: Firenze 1500; Morte: Firenze 1571

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