Cos’è la xilazina, la “droga zombie”
“La droga zombi è un mix di sostanze.
Il più delle volte è un “assunzione inconsapevole di Xylazina”. “Gli spacciatori tagliano la droga ma il “consumatore” non sa con cosa, quindi chi pensa di prendere eroina non sa che in quella dose ci sono altre sostanze come la Xylazina”.
Xilazina: Effetti devastanti
”Queste sostanze provocano due pericolosi effetti principali: la depressione respiratoria immediata, cioè si smette di respirare, la grave ipotensione fa crollare la pressione quindi la persona collassa.
Poi ci sono gli effetti cronici. La “droga zombie” viene assunta per endovena, provocando gravi infezioni sulla pelle con piaghe che sembrano crateri, emorragie, sepsi così gravi che in alcuni casi si ricorre alla amputazione di braccia, mani e gambe”.
Spesso alcuni decessi dove non è chiara la causa di morte, vengono classificati come infarto ma non è così. “È il caso della cocaina che è un vasocostrittore: la pressione sale al livello delle coronarie. Nel tempo si formano piccole placche, gli infarti sono letali e avvengono in giovane età. Le vittime sono sono persone di 35-40 anni”.
I pericoli
I pericoli che pone la diffusione della xilazina per i consumatori di droghe da iniezione sono legati, lo dicevamo, a due aspetti. Il primo è che al pari degli oppioidi sintetici, ha effetti e livelli di tolleranza diversi da quelli dell’eroina pura.
E può quindi causare facilmente overdose involontaria, soprattutto in consumatori che non sono al corrente della presenza di questa sostanza nel cocktail di stupefacenti che hanno acquistato, o anche decessi legati ai propri effetti collaterali, principalmente bradicardia (riduzione del ritmo cardiaco) e depressione respiratoria.
Gli effetti più plateali, e drammatici, sono però quelli legati al consumo cronico. Il sito dell’iniezione tende infatti a sviluppare ulcerazioni, che possono infettarsi, e vanno in contro alla formazione di tessuto necrotico definito in ambito medico come escara.
Per chi sviluppa una dipendenza, molto spesso neanche queste dolorosissime ferite purulente rappresentano un motivo sufficiente per abbandonare la sostanza, e un po’ alla volta ci si trova coperti di escoriazioni e tessuto necrotico (da qui la definizione di “droga zombie”), con il rischio concreto che si debba ricorrere all’amputazione degli arti coinvolti, per evitare la sepsi, e quindi la morte.
Negli Stati Uniti, dove il problema è ormai sempre più diffuso, la Dea (Drug Enforcement Administration) ha diffuso un’allerta di pubblica sicurezza riguardo alla combinazione di Fentanyl e xilazina. E il presidente Biden di recente ha designato (prima volta nella storia americana) la combinazione di queste due sostanze come pericolo emergente per gli Stati Uniti.
In Europa sicuramente la diffusione della xilazina come sostanza d’abuso è inferiore a quella americana (anche se è impossibile dire esattamente di quanto, visto che non è tra le sostanze monitorate di routine nel nostro continente). Ma la situazione potrebbe cambiare rapidamente nei prossimi anni, perché che si attende un impatto importante della messa al bando della produzione di papaveri da oppio afgani decisa dai talebani, che tradizionalmente rifornivano il mercato europeo dell’eroina.
Gli effetti sulla disponibilità di eroina sono attesi per il prossimo anno. E se effettivamente si assisterà a un riduzione importante dell’eroina più, o meno, pura sulla piazza europea, è plausibile che si aprano importanti fette di mercato per la vendita di oppioidi sintetici come il fentanyl, e quindi, di conseguenza, anche per la xilazina.
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