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D’Alfonso sulla polemica Bronzi di Riace: "Questa operazione ha fatto marketing al contrario"

Non si arresta la questione dei Bronzi di Riace. Oggi sul Corriere della Sera l’assessore comunale a Commercio, Turismo e Marketing territoriale Franco D’Alfonso esprime la sua posizione: non ha senso portare i Bronzi di Riace a Milano per Expo perchè la comunicazione è stata fatta e è stata efficace. Tutti sanno che c’è l’esposizione nel capoluogo lombardo e tutte queste polemiche potrebbero rovinare una cosa che, a sua detta, sta andando bene: “Già abbiamo rischiato con lo scandalo tangenti: ci manca solo di trasformare l’Expo nell’evento in cui non sono arrivati i Bronzi”. E si sbilancia aggiungendo: “… Questa operazione ha fatto marketing al contrario. Forse l’unico alla canna del gas dal punto di vista dell’immagine era Maroni: non certo Expo o la città”.
E se alla pubblicità gratuita pensava il governatore della Regione, la nomina di Ambasciatore alla cultura di Sgarbi è stata la mossa più azzeccata che potesse fare.

Dal punto di vista turistico “siamo già tra le prime cinque città del mondo meta di viaggi per l’anno prossimo” aggiunge l’assessore, che però ci sembra tiri al ribasso quando dice: “Contando che oggi in un anno ospitiamo 8 milioni di turisti pernottanti, se ne arrivassero anche solo 16 sarebbe già un enorme successo”.
E cosa serve a Milano per essere abbastanza accogliente coi turisti? Una nuova mentalità, imparando a sorridere e lavorando duramente per rendere efficenti tutti i servizi.

Con queste premesse l’assessore mira a conquistare i turisti, in modo da farli ritornare nei prossimi anni quando, eventualmente, avrà più senso avere i Bronzi di Riace a Milano.

 

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D’Alfonso sulla polemica Bronzi di Riace: “Questa operazione ha fatto marketing al contrario”

Non si arresta la questione dei Bronzi di Riace. Oggi sul Corriere della Sera l’assessore comunale a Commercio, Turismo e Marketing territoriale Franco D’Alfonso esprime la sua posizione: non ha senso portare i Bronzi di Riace a Milano per Expo perché la comunicazione è stata fatta e è stata efficace.

Tutti sanno che c’è l’esposizione nel capoluogo lombardo e tutte queste polemiche potrebbero rovinare una cosa che, a sua detta, sta andando bene: “Già abbiamo rischiato con lo scandalo tangenti: ci manca solo di trasformare l’Expo nell’evento in cui non sono arrivati i Bronzi”. E si sbilancia aggiungendo: “… Questa operazione ha fatto marketing al contrarioForse l’unico alla canna del gas dal punto di vista dell’immagine era Maroni: non certo Expo o la città”.
E se alla pubblicità gratuita pensava il governatore della Regione, la nomina di Ambasciatore alla cultura di Sgarbi è stata la mossa più azzeccata che potesse fare.

Dal punto di vista turistico “siamo già tra le prime cinque città del mondo meta di viaggi per l’anno prossimo” aggiunge l’assessore, che però ci sembra tiri al ribasso quando dice: “Contando che oggi in un anno ospitiamo 8 milioni di turisti pernottanti, se ne arrivassero anche solo 16 sarebbe già un enorme successo”.
E cosa serve a Milano per essere abbastanza accogliente coi turisti? Una nuova mentalità, imparando a sorridere e lavorando duramente per rendere efficienti tutti i servizi. 

Con queste premesse l’assessore mira a conquistare i turisti, in modo da farli ritornare nei prossimi anni quando, eventualmente, avrà più senso avere i Bronzi di Riace a Milano.

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