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Dimissioni Moratti, Renzi: “Se fossi il segretario del Pd la chiamerei” 22

Renzi, il PD e le dimissioni di Letizia Moratti

Moratti con le dimissioni di ieri ha scompigliato un po’ le carte in vista delle elezioni in Lombardia del 2023

Le dimissioni di ieri di Letizia Moratti da vicepresidente e assessora alla Sanità della Regione Lombardia darà da pensare alla coalizione di destra in vista delle prossime elezioni, ma anche al PD, come il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha sottolineato.

Matteo Renzi al programma “L’Aria che tira” su La7 ha parlato delle recenti dimissioni di Letizia Moratti da Regione Lombardia e ha messo pressione al Partito Democratico di Enrico Letta.

“Ciò che ha fatto è un fatto di grandissimo rilievo: rompe con la destra non per una sua antipatia ma dice che non può accettare provvedimenti ideologici che inficino il suo lavoro.

Non sta solo lanciando una candidatura ma facendo un ragionamento politico, sta dicendo che c’è una alternativa”, dice Renzi. La prossima candidatura di una personalità così forte in Lombardia può rappresentare sia un problema che un’occasione per i partiti all’opposizione. E così Renzi cerca di intromettersi in quello spazio, mettendo pressione al PD. “Se io fossi il segretario del Pd chiamerei Moratti e le direi andiamo insieme. Questo se il Pd avesse voglia di vincere, ma il PD di Letta voglia di vincere non ce l’ha”, dice il leader ex PD.

Renzi, in realtà, punta lui stesso alla candidatura di Moratti con Italia Viva, ma, per il momento non scopre le carte: “il Terzo Polo deciderà”, ha detto. Non tutti però sono d’accordo nel cosiddetto “Terzo Polo”.  Il presidente di Azione, il partito di Calenda, Matteo Richetti, frena: “Non è la nostra candidata.

Noi salutiamo con favore ogni volta che qualcuno lascia una amministrazione» della quale non condividiamo l’azione ma «non è la candidata, la candidatura la decideremo insieme come federazione nelle prossime settimane”. Come riportato da il Corriere della Sera, una fonte di Azione parla di sostegno a Moratti solo in caso di larga coalizione con il PD. “Se il PD apre a un sostegno a Moratti lo valutiamo anche noi, altrimenti non ci interessa. O dietro a Moratti c’è una coalizione larga, che quindi diventa molto competitiva nei confronti di Fontana, o niente”, ha detto.

 

 

Foto di copertina: ANSA

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Editor: Lorenzo Bossola

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