Dimissioni Rettrice di Perugia: il caso Suarez continua a fare scandalo
Dimissioni Rettrice di Perugia: il caso Suarez continua a fare scandalo
La notizia è di poche ore fa: le dimissioni Rettrice di Perugia. Il caso Suarez non esita a fermarsi, sorgono nuovi scandali. Intanto la Rettrice ha inviato una lettera personale al Ministro Manfredi “Prendo questa decisione con profondo rammarico e personale sofferenza”.
La decisione
Giuliana Grego Bolli, rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, si è dimessa dal suo incarico ufficialmente oggi 14 dicembre 2020. La Bolli era stata sospesa per otto mesi dall’esercizio del pubblico ufficio per l’indagine sull’esame di Luis Suarez, ma oggi è arrivata la decisione definitiva: lasciare il ruolo di Rettrice. Una decisione presa “con profondo rammarico e personale sofferenza” che pone fine al suo lavoro dopo due anni di gestione proficua dell’Istituzione. La Bolli si dichiara fiera di aver servito l’Università prima come docente e poi come Rettrice. Nella lettera inviata al Ministro della Pubblica Istruzione Gaetano Manfredi poi continua così:
“Le mie dimissioni di oggi vengono anticipate rispetto a quanto a già comunicato il 7 dicembre, quando la informavo di voler attendere l’esito del ricorso al Tribunale del riesame, e dimettermi nel caso di conferma della sospensione dalla funzione di rettore. La ragione della mia scelta anticipata ad oggi è dettata dalla constatazione della grave crisi nella quale è precipitato negli ultimi giorni l’Ateneo e dalla conseguente urgenza di porvi immediato rimedio, senza attendere quel mese di tempo (mi dicono i miei avvocati) necessario ad avere l’esito del mio ricorso. Un mese di attesa sarebbe un tempo troppo lungo, non compatibile con la necessità di un pronto soccorso per il mio Ateneo oggi”.
Al momento non è stato presentato alcun ricorso al Tribunale da parte della difesa della rettrice contro la sospensione. Dunque sembra una decisione definitiva.
Le dimissioni della Rettrice di Perugia
Così Giuliana Grego Bolli lascia non solo il suo incarico al vertice dell’Università per Stranieri di Perugia ma anche lo stesso Ateneo, comunicando le sue dimissioni da dipendente per raggiunti limiti contributivi. Anche qui le notizie si ricavano da una lettera, questa volta indirizzata all’Ateneo.
“Ritengo doveroso anteporre, in un momento complesso e difficile, il bene dell’Ateneo, risorsa importante per il Paese, per il nostro territorio e la nostra città di Perugia, al mio legittimo diritto di difesa che continuerò ad esercitare più liberamente come privato cittadino, nella consapevolezza di avere sempre operato con onestà e correttezza”.
In precedenza per cinque giorni l’ex Rettrice si è avvalsa della facoltà di non rispondere e il giorno dopo il Senato Accademico aveva auspicato per i destinatari delle misure interdittive un “passo indietro”: lo stesso Consiglio di amministrazione aveva sollecitato Simone Olivieri (già indagato per corruzione nell’inchiesta che ha generato questo fascicolo) di “valutare quale atto di responsabilità l’opportunità di rendere tempestivamente le dimissioni dall’incarico, nel superiore interesse dell’Istituzione”. Nei giorni scorsi la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e il sindaco di Perugia, Andrea Romizi avevano chiesto un “atto di responsabilità che porti i destinatari delle misure interdittive a fare un passo indietro, per il bene e nell’interesse dell’Università per Stranieri di Perugia”.
Tale passo indietro non è arrivato, la giustizia ha fatto il suo corso. Nuovi scandali avvolgono il caso Suarez, e sembra che ci sia ancora molte nuove piste da percorrere.
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