Enciclopedia della moda

Dizionario della moda: Diane Von Furstenberg

NUOVA VOCE DEL DIZIONARIO DELLA MODA MAM-E: DIANE VON FURSTENBERG

Diane von Furstenberg è una delle nuove voci del Dizionario della Moda MAM-e, il più completo dizionario del mondo, con oltre 4.500 voci, in italiano, inglese e cinese.

Seguirà la pubblicazione di altre voci del dizionario realizzate in collaborazione con Domus Academy.

Per tutte le informazioni sulla pubblicazione della voce del dizionario del vostro Brand potete contattarci su info@mam-e.it.

DIANE VON FURSTENBERG

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Diane Simone Michelle Halfin, meglio conosciuta come Diane Von Furstenberg, nasce il 31 Dicembre 1946, a Bruxelles, in Belgio, in una famiglia ebraica.

Indice

  1. Madrid Parigi e New York
  2. Il wrap
  3. Il 2000
  4. Una vita da favola

Il padre Leon è un emigrato moldavo e la madre Limine è originaria della Grecia, sopravvissuta all’Olocausto. Appena 18 mesi prima della nascita di Diane la donna è ancora prigioniera nel campo di concentramento di Auschwitz.

Madrid Parigi e New York

Con uno spirito da sempre cosmopolita Diane si trasferisce a Madrid dove frequenterà l’Università e poi a Ginevra, in Svizzera, per seguire le lezioni di Economia. Proprio qui incontra e si innamora del principe Eduard Egon von und zu Fürstenberg, e nel 1968 decide di sposarlo nonostante il disappunto dei genitori, poiché ebrea. Da lui avrà due figli, ma non rispecchia la classica vita da principessa. Diane è giovane, bella, determinata, vuole dimostrare al mondo che le donne sanno perfettamente come cavarsela da sole. Per questo possiamo considerarla la stilista femminista per eccellenza, una creativa che ha saputo dare esempio non soltanto con i suoi vestiti, ma anche con la sua stessa vita.

A Parigi lavora come assistente nello studio fotografico di moda di Albert Koski e a Como è apprendista tessile nell’azienda di Angelo Ferretti, dove impara tutto su tagli, colori e tessuti

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Diane von Furstenberg bob stone vogue february 1 1974

Si scatena allo Studio 54 di New York negli anni ’70, quando si trasferisce negli USA, dove ama presentarsi da sola, arrivando a bordo della sua Mercedes, con stivali da cowboy e abiti che oggi definiremmo genderless. Lei stessa afferma di aver vissuto sempre come un uomo nel corpo di una donna, realizzando tutti i suoi sogni e vivendo ogni sua fantasia.

Ma New York non è solo il luogo di feste, è anche dove afferma la sua figura stilistica, iniziando ad entrare nel mondo della moda. Il primo obiettivo è quello di rendersi indipendente, così chiede l’aiuto del mentore Angelo Ferretti per produrre 12 prototipi che la giovane chiude in una valigia e porta in giro conquistando la Grande Mela.

Il wrap

Nasce il wrap dress, suo capo iconico, un abito in jersey di seta che avvolge delicatamente le forme femminili, è semplice, pratico, senza zip né bottoni, con chiusura a vestaglietta. Lo definisce l’abito perfetto per sgattaiolare silenziose fuori da una camera da letto dopo l’avventura di una notte. Diviene simbolo di libertà per chi lo indossa ma anche per la stesa designer, ne vende subito a milioni. Oggi possiamo dire che quell’abito ha avuto un vero e proprio impatto sociale sulle donne americane. Non a caso un modello verde smeraldo e bianco è esposto al Costume Institute del Metropolitan Museum di New York.

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PRE-FALL 2017
Diane von Furstenberg

Nel 1976 Diane finisce sulla copertina di Newsweek, indicata come la donna più potente del mondo della moda di quegli anni.

Realizza una sua speciale linea di pantaloni, blazer, top, gonne e abiti viene venduta tramite il colosso delle vendite televisive QVC, un connubio altamente proficuo.

Con gli anni però la stilista perde l’entusiasmo iniziale e decide di vendere la società. Sarà la nuora, verso la metà degli anni 90, a convincerla a tornare a creare, così nel 1997 il marchio rinasce con la creazione del quartier generale a Meatpacking District di New York. Qui verrà affiancata dalla designer Catherine Malandrino e nel 2001 esce la prima collezione completa distribuita globalmente. Nello stesso anno viene nominato direttore creativo Nathan Jensen, che lascia nel 2010 l’azienda per tornare recentemente nel ruolo di Chief design officer e di vice presidente creativo.

Nel tempo, il wrap dress si forgia di forme e tessuti differenti, come il modello Geisha del 2002 o quello in cashmere per l’inverno 2007.

Il 2000 di Diane van Furstenberg

Nel 2008 è in scena a Firenze, nell’ambito delle manifestazioni di Pitti Immagine con la sfilata pre-Spring Summer 2008-’09 Cruise Collection. Per l’A/I 2010-11, Diane sottoscrive la sua forte concezione di femminilità, nei delicati contrasti maschile-femminile, tra completi sartoriali con skinny pants al polpaccio, strutturati blazer neri con inserti in pelle e destrutturati abitini in chiffon floreale.

Morbide bluse, bolerini con roselline di chiffon, lunghi abiti da sera e minidress sequin, lamè, drappeggi mordi e balze per le gonne. Una collezione dai toni metallici, che spazia da palette di grigi, al bianco al nero, passando per il multicolor.

Nel 2010 Yvan Mispelaere, stilista francese con un passato da Prada, Gucci e Valentino, diventa il nuovo designer della griffe. Egli mantiene perfettamente il gusto e la linea del brand, mischiando femminilità sofisticata a sport-chic, con forme fluide, morbidi trappeggi, shorts, bermuda, gonne e blazer destrutturati nei toni del tabacco, beige, sabbia, giallo o lilla, in seta, canvas o jersey. Seguono collezioni realizzate da tuniche dritte, chiodi in pelle e fluidi tubini al ginocchio, stivali, cappelli, il wrap dress rivive in versione sera e adattato al caposcala.

Diane ha costruito un impero della moda a soli vent’anni, lo ha rilanciato a cinquanta e ora struttura le basi per quando vorrà dedicarsi ad altro.

Nel 2006 diventa Presidente della Camer della Moda americana.

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Nel 2011 collabora con il marchio Gap per la realizzazione di una capsule collection per la linea kids e baby.

Realizza, inoltre, le prime linee di cosmetici e fragranze, come Tatiana, dal nome della figlia e, nel 1979, il libro-mantra Diane Von Furstenbergs Book of Beauty. Negli anni 80 i suoi cosmetici e i profumi sono al top delle vendite, tuttavia una oculata gestione delle 20 licenze necessita che il ramo cosmetico sia ceduto all’esterno, all’inglese Beecham Group. Nel frattempo, inaugura una sua boutique sulla Quinta Strada, nella quale è in vendita la collezione Diane, immortalata dall’obiettivo del grande fotografo Helmut Newton.

Nel 2011 collabora con il marchio Gap per la realizzazione di una capsule collection per la linea kids e baby.

Una vita da favola

La storia d’amore tra Diane e Egon, figlio di Clara Agnelli e di Tassilo, patriarca della dinastia austro-ungarica dei von Fürstenberg, è una vera fiaba, tra viaggi avventurosi in tutto il modo, eventi glamour e aristocrazia.

Frequentano luoghi esclusivi, sedendo con Andy Warhol e Salvador Dalì per esempio.

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Furstenberg by Andy Warhol

Ma lo spirito libero di Diane la porta ad una separazione nel 1973, ufficializzandola con un divorzio nel 1983. Da qui susseguono una serie di storie d’amore travolgenti ma passeggere, tra i flirt compaiono gli attori Richard Gere e Ryan O’Neal e il giornalista Jas Gavronsky, ma anche la convivenza con lo scrittore Alain Elkann. Alla fine, dopo essere stati amici per una vita intera, Diane si risposa nel 2001 con l’imprenditore Barry Diller. Con lui crea The Diller-von Fürstenberg Family Foundation a supporto di iniziative no profit e che finanzia ogni anno i DVF Awards. Inoltre la stilista collabora con l’organizzazione Vital Voices, che si batte per i diritti delle donne.

Nel 2016 realizza alcuni abiti per la campagna elettorale di Hillary Clinton.

Nel 1998 esce la sua prima autobiografia intitolata “Diane: A Signature Life”, incentrata principalmente sugli esordi e il successo nel mondo della moda e nel 2014 ne esce una seconda, “La donna che volevo essere”, che mette in luce la vita della designer, dove racconta episodi intimi come la lotta contro il cancro, diagnosticatole a 47 anni, la passione per lo yoga e la storia della madre.

Ad oggi la griffe propone collezioni dal gusto innovativo e vintage e continua a presenziare negli armadi femminili e a sottolineare l’eleganza e il senso di libertà che una donna deve avere.

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