Dizionario Arte

eclettico, eclettismo

Eclettico, eclettismo. Termine utilizzato dalla critica per indicare una persona o uno stile che fonde elementi provenienti da varie fonti. Questo stile spesso nasce dall’idea, manifesta o tacita, che si possono selezionare tratti di eccellenza dei grandi maestri e fonderli in un’unica opera d’arte.

Dopo che Vasari ebbe lodato Raffaello per la sua abilità nel selezionare il meglio dall’arte dei suoi predecessori, divenne comune l’utilizzo della stessa formula per elogiare altri artisti. Perciò si disse che Tintoretto si era posto l’obiettivo di unire il disegno di Michelangelo con il colore di Tiziano.

Nel XVIII secolo ‘eclettici’ divenne un’etichetta per definire i Carracci e i loro seguaci bolognesi, e acquistò una connotazione sempre più dispregiativa che indicava mancanza di originalità. Quest’uso venne poi abbandonato dalla critica seria, e oggi è chiaro che i Carracci non fecero dell’eclettismo il loro principio fondamentale.

Come ha detto Denis Mahon: “Annibale Carracci, il miglior componente della famiglia e uno dei fondatori della pittura del XVII secolo… disdegnava la teoria artistica e (lungi dal fornire ricette erudite o formule semplificatrici) fu in pratica uno tra i più insaziabili sperimentatori della storia dell’arte”.

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