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Musica,  Spettacolo

Franco Battiato, l’intervista di Neffa a Sonic MTV: Mi tratti come Paul Weller

L’intervista di Neffa a Franco Battiato su MTV

Neffa intervista Franco Battiato nel 1998 a Sonic programma tv che andava in onda su MTV: “Devi essere ben misero ad avere invidia del talento di un altro”

MTV, Sonic 1998: le parole di Franco Battiato nell’intervista di Neffa

Franco Battiato nasce il 23 marzo 1945 a Ionia, in Sicilia e vanta una carriera musicale di quasi cinquant’anni possibile grazie anche a Giorgio Gaber. Nel 1964 si trovava infatti a Milano e suonava la chitarra nel cabaret Club 64, dove c’erano Paolo Poli, Enzo JannacciLino Toffolo, Renato Pozzetto e Bruno Lauzi. “Io aprivo lo spettacolo con due o tre canzoni siciliane: musica pseudobarocca, fintoetnica.

Nel pubblico c’era Giorgio Gaber che mi disse: “Vienimi a trovare”. Il giorno dopo andai. Diventammo amici”. È proprio nel programma Diamoci del tu che Gaber conduceva con Caterina Caselli che, nel 1967, Battiato ebbe la sua prima apparizione televisiva. Ci lascia, oggi, 18 maggio 2021, una delle figure più importanti e longeve della storia della musica italiana. Franco Battiato è morto oggi all’età di 76 anni nella sua casa di Milo, in Sicilia, dove si era ritirato ormai da tempo.

Vogliamo ricordarlo attraverso un piccolo estratto di un’intervista rilasciata a Neffa nel programma di MTV Sonic. Nel 1998 Neffa reduce dalla pubblicazione “Messaggeri della Dopa e “107 Elementifaceva anche il presentatore. Quell’anno Neffa ebbe l’onore di intervistare Franco Battiato su MTV Italia a Sonic. Il contenuto dell’intervista a Battiato ruota attorno a vari temi: i suoi testi e il loro impatto sull’ascoltatore, il contrasto tra musica leggere e di ricerca, la sua impressione politica del momento.

Quello presentato da Neffa è un dialogo generazionale che mostra i punti di discontinuità e le somiglianze tra il prima e il dopo. Questa intervista ci permette di approfondire la personalità di Franco Battiato mai banale e quasi lapidario su ogni argomento propostogli.

Di seguito un breve estratto dell’intervista di Neffa a Battiato:

N: la gente cantava disinvolta i tuoi testi che non erano di certo comuni. C’era del divertimento da parte tua? Magari un po’ di crudeltà?

B: L’unica certezza che ho è che non mi piacciono né il sadismo né il masochismo. Se certe cose possono sembrare provocatorie, in realtà non lo sono per me. Esprimo quello che sento. Non sempre. Fortunatamente. 

(poi su Maria Callas, oggi c’è ancora bisogno dell’immagine del divismo?)

B: Siccome, grazie a Dio, non sono un frustrato, non ho problemi a diventare un ammiratore sproporzionato di quelli che sono uomini o donne vicini all’essere divino. Maria Callas mi piaceva tantissimo come donna e come cantante era superba.

Come quando da ragazzino a scuola si facevano le corse, vedevo qualcuno che in cento metri ci lasciava cinquanta metri, io ero pazzo, ero ammirato. Non gli avrei rotto una gamba per arrivare prima di lui. Ero ammirato dal suo talento. Come vedi qualcuno che disegna bene, come fai a non entusiasmarti? Devi essere ben misero ad avere invidia del talento di un altro.

 

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