Cinema

FUOCOAMMARE DI GIANFRANCO ROSI VINCE AGLI EFA

Fuocoammare è stato riconosciuto il miglior documentario europeo agli EFA e ha ottenuto altri quattro importanti riconoscimenti su cinque candidature.

Fuocoammare di Gianfranco Rosi, che per girarlo ha passato un anno intero sull’isola di Lampedusa, ha avuto il riconoscimento che speravamo ricevesse un documento così importante, e così privo di retorica o di spettacolarizzazione del dolore, in un momento storico, come quello in cui stiamo vivendo, di drammatica emergenza per i profughi, che continuano a morire nei nostri mari, e per gli italiani, che reagiscono, spesso per paura e per esasperazione, rivendicando muri e barricate.

Fuocoammare è un documento prezioso perché autentico e costruito senza artifizi: il ragazzino attaverso i cui occhi Gianfranco Rosi racconta questa storia, Samuele Pucillo, preferisce la terraferma al mare, anche se è nato circondato dal mare, a Lampedusa, nel cuore di Mediterraneo, un’isola di una bellezza indescrivibile, e altrettanto disgraziata proprio perché costantemente meta forzata di esseri umani che si sottopongono, e sottopongono i propri figli, a viaggi che difficilmente dimenticheranno. Non a caso la maggior parte di loro arriva sotto shock, come ha raccontato una figura che si è distinta per l’incredibile umanità, oltre che per la professionalità, che lo contraddistingue: Pietro Bartolo, un vero e proprio eroe moderno, il medico a capo della squadra di prontosoccorso che accoglie quasi ogni giorno i migranti.

Per renderci conto di come il regista abbia deciso di raccontare la situazione che gli abitanti di Lampedusa vivono da anni basti pensare che nemmeno una volta Samuele, il ragazzino, vede un cadavere, gli unici che vengono mostrati sono quelli con cui ha contatto Pietro Bartolo, costretto per professione a identificare i corpi, oltre che a dare i primi soccorsi ai profughi che riescono a sopravvivere a questi viaggi della speranza.  Attraverso gli occhi di questo ragazzo proviamo a capire come si viva in quell’isola, ripetiamo, senza mai spettacolarizzazioni, né drammatizzazioni.

« Abbiamo costruito un mondo pieno di muri, violenza e intolleranza in cui non vengono riconosciuti i diritti umani. È passato tempo, ma questi migranti continuano a venire dal mare a chiedere il nostro aiuto. Questo premio vuole abbattere queste barriere tra noi e loro. E questo con un’Europa che non fa il suo dovere» ha commentato un visibilmente commosso Gianfranco Rosi al momento della premiazione, durante la 29esima edizione degli European Film Awards tenutasi a Wroclaw, in Polonia.

Ricordiamo che Fuocoammare(Fire at Sea) si è già aggiudicato un Orso d’Oro al Festival di Berlino ed è appena stato inserito nella shortlist agli Accademy Awards.

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