Cinema,  Spettacolo

GAY TALESE CI RACCONTA DI SINATRA SENZA AVER MAI INTERVISTATO SINATRA

 

«Sinatra con un raffreddore è Picasso senza vernice». Con queste parole il giornalista Gay Talese, fra le penne più note americane, introduce il libro edito dalla Taschen, Frank Sinatra Has a Cold. Un testo che seppur nato per celebrare i cento anni che avrebbe compiuto questo 12 dicembre l’artista, cantante, ballerino, attore, è unico nel suo genere.

Era il 1965 e Talese era stato incaricato da Esquire di scrivere un articolo approfondito su The Voice. Arrivato a Los Angeles scopre che Sinatra, a causa di un raffreddore non l’avrebbe incontrato. Il giornalista speranzoso non demorse, restò in città aspettando il grande giorno, intervistò lo staff, amici e parenti. L’unica porta che gli rimase sbarrata fu quella del camerino del cantante italoamericano. Un successo: nonostante quelle battute per il quale era stato mandato in missione non vennero mai annotate, Talese pubblicò un pezzo che avrebbe fatto la storia del giornalismo.

Il libro accompagnato da scatti di Phil Stern, uno dei pochi fotografi che poté avvicinarsi a Sinatra, e da pagine manoscritte, è quanto di più irriverente ci si possa mai aspettare, divertente come una pellicola di Wes Anderson. Con quell’ironia che anche l’icona pop avrebbe apprezzato con quei suoi occhi azzurri strafottenti come il sogno americano.  

 

 

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