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Mondiali atletica 2023: Gianmarco Tamberi è campione del mondo nel salto in alto

È oro per Gianmarco Tamberi ai Mondiali di Atletica 2023 di Budapest, in Ungheria. L’atleta azzurro ha conquistato il gradino più alto del podio grazie a un salto di 2,36 metri, conquistando l’ultimo oro che gli mancava, coronando il suo sogno.

Mondiali di atletica, Gianmarco Tamberi oro nel salto in alto

Si tratta della sua prima medaglia outdoor, dopo la vittoria dell’oro nell’indoor nel 2016 e il bronzo nel 2022. Un grandioso risultato arrivato dopo una sequenza in cui l’azzurro ha superato al secondo tentativo la sua misura di ingresso (2.25 metri), per poi superare i 2.29, i 2.33 e arrivare a quota 2.36 metri.

Al secondo posto del podio si è piazzato lo statunitense Juvaughn Harrison (anche lui ha saltato 2,36 metri, ma ha commesso un errore in più rispetto all’azzurro, ndr). Al terzo posto si classifica il quatariota Mutaz Essa Barshim (2,33 metri), con cui “Gimbo” vinse la medaglia d’oro ex aequo ai Giochi di Tokyo 2020.

Una rivincita che ribalta lo stato d’animo di Tamberi rispetto alla gara di ieri, non vissuta con molta serenità, come ammesso dallo stesso atleta:

«So di stare benissimo fisicamente ma ho fatto veramente fatica a entrare in finale. Speravo di sprecare meno energie, le qualificazioni mi fanno soffrire».

 

Il marchigiano entra definitivamente nella leggenda dello sport italiano, conquistando l’oro ai campionati del mondo in corso a Budapest.

Quello iridato era l’unico titolo che gli mancava dopo le vittorie alle Olimpiadi, al Mondiale indoor e a due Europei. Il capitano della nazionale azzurra di atletica salta 2,36 al primo tentativo e si impone sullo statunitense JuVaughn Harrison che ci riesce soltanto alla seconda prova. Dietro di loro, con 2,33, il qatarino Mutaz Barshim: l’amico di Tamberi che con l’italiano aveva condiviso l’oro olimpico a Tokyo.

“E’ pazzesco, tutti i sacrifici sono ripagati. In queste manifestazioni so di poter dare il meglio, perché ci sono tanti sacrifici”.

Ha detto il nuovo campione del mondo che ha poi un pensiero per suo padre che lo allenava fino allo scorso anno e dal quale si è separato rumorosamente.

“Mi sono caricato di tante responsabilità – ha detto – non è stato facile separarmi da mio padre. Ho vinto una nuova sfida, è stato un percorso che mi dà energia. Dedico la medaglia a mio padre, con cui non parlo da un po’”.

La gara a Budapest è stata combattuta, piena di colpi di scena. Proprio l’italiano aveva iniziato male con un errore in apertura fino ai salti decisivi quando la competizione si è fatta più ristretta e ha finalmente tirato fuori carattere e salti eccezionali.

Dopo la vittoria lo show in pista. Il campione italiano si è tolto gli scarpini e si è tuffato nella vasca del percorso dei tremila siepi insieme con il vincitore della gara, il marocchino Soufiane el Bakkali. Il tuffo ha suggellato i festeggiamenti in pista di Tamberi, che ha coinvolto il suo grande amico Barshim, campione olimpico con lui a Tokyo e oggi terzo.

L’azzurro è salito sulle spalle del qatariota abbracciandolo e facendosi portare un po’ a spasso tra l’entusiasmo del pubblico. Per l’Italia si tratta della terza medaglia, la prima d’oro, ai mondiali di Budapest.

Ma nella serata di ‘Gimbo’- dove l’altro azzurro in gara nell’alto, Simone Fassinotti, ha chiuso 12/o – arriva anche l’impresa di Ayomide Folorunso che ha realizzato il record italiano nei 400 ostacoli donne con il tempo di 53”89 e ha conquistato l’accesso alla finale iridata.

Grande l’emozione per la 26enne di origini nigeriane: “Avevo questa sensazione positiva – ha spiegato -. E’ da ieri che mi ritornava in testa una canzone nigeriana che si intitola “Emmanuel. Dio è con te”. Questa mattina mi sono svegliata con tanta serenità. Sapevo che avrei fatto bene”.

Nulla da fare, invece, per Rebecca Sartori. Ha mancato l’accesso alla finale dei 400 metri Davide Re, quarto nella sua semifinale. Ottimo l’undicesimo posto di Ludovica Cavalli nella finale nei 1500 con la genovese che ha fatto registrare il suo personale e che domani potrebbe gareggiare anche nei 5000.

Nella finale del lancio del disco femminile, ha chiuso dodicesima Daisy Osakue, primatista italiana che ha ripetuto l’esito delle Olimpiadi di Tokyo. Negli 800 metri uomini, due azzurri si sono qualificati per le semifinali, Simone Barontini e Catalin Tecuceanu; mentre il ventenne Francesco Pernici ha mancato di poco l’obiettivo.

Tecuceanu ha interpretato al meglio la sua batteria, piazzandosi terzo con un tempo non lontano dal suo personale. Barontini ha tenuto un ritmo alto nella prima parte di gara e nel finale non ha ceduto, conquistando il secondo posto.

Pernici ha fatto anche gara di testa dopo il primo giro ma nel finale è stato superato da tre atleti e il suo tempo non era tale da sperare nel ripescaggio.

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