Guerra a Gaza, ora Biden contro Netanyahu: ecco cosa ha detto
I bombardamenti d’Israele indiscriminati su Gaza sensibilizzano e non poco l’opinione pubblica mondiale, e spingono Biden contro Netanyahu: il Presidente americano invita il governo di Tel Aviv a cessare le azioni sui civili. Washington, pur facendo molti sforzi verso un nuovo cessate il fuoco, si rende conto che il sostegno ad Israele manca sempre meno da parte della Comunità Internazionale.
Nell’ultima plenaria dell’ONU, la stragrande maggioranza ha approvato la risoluzione che impegna lo Stato Ebraico a cessare i combattimenti per ragioni umanitarie a Gaza. 153 i voti a favore, 13 i contrari e una ventina di astenuti tra cui anche l’Italia. Dopo le dichiarazioni di Biden contro Netanyahu, è atteso il consigliere di sicurezza USA Jake Sullivan.
Biden contro Netanyahu sui bombardamenti a Gaza: “Verrà meno il sostegno internazionale”
Dunque, la ripresa dell’escalation a Gaza sta inevitabilmente aumentando anche le vittime civili. Secondo il Ministero della salute, ci si avvicina ormai alla soglia di 20.000, di cui una parte importante bambini indifesi. Anche se bisogna considerare questo dicastero palestinese è sotto controllo di Hamas per cui occorre prendere con le pinze questi dati.
La ferocia con cui però l’esercito israeliano sta colpendo indiscriminatamente i territori della Striscia è però sotto gli occhi di tutti, a partire dai partner statunitensi. Nelle ultime ore Biden contro Netanyahu ha espresso la propria preoccupazione per la credibilità di Israele. Se Tel Aviv, a detta del Presidente americano, non cesserà la sua azione di bombardamenti a tappeto, le conseguenze saranno serie.
Inoltre, nelle dichiarazioni di Biden contro Netanyahu c’è la calda esortazione verso il premier israeliano ad accettare la soluzione tra i due Stati. Soluzione alla quale per contro Netanyahu rifiuta categoricamente. Aggiunge a riguardo l’attuale Primo Ministro israeliano:
Non permetterò a Israele di ripetere l’errore di Oslo. Dopo il grande sacrificio dei nostri civili e dei nostri soldati, non permetterò l’ingresso a Gaza di quelli che educano al terrorismo, appoggiano il terrorismo e finanziano il terrorismo. Gaza non sarà né un Hamas-stan né un Fatah-stan.
Dunque, passata la tregua in cui sono stati liberati gli ostaggi più fragili (donne e bambini), le critiche di Biden contro Netanyahu rappresentano di fatto un nuovo muro contro muro in questa fase del conflitto arabo-israeliano. Dagli attacchi del 7 ottobre, infatti, è la prima volta che il Presidente americano si mette contro il governo di Tel Aviv.
Se prima d’ora Washington aveva sempre messo davanti l’interesse delle due parti in conflitto davanti ai particolarismi dell’uno e dell’altro, adesso è Israele a finire “dietro la lavagna”. Del resto, durante il mandato di Obama era stato proprio Biden a spingere perché anche i territori palestinesi potessero dotarsi di uno Stato legittimamente riconosciuto da tutta la comunità internazionale.
Biden contro Netanyahu per la prima volta, ma è in arrivo Sullivan
Dopo le dichiarazioni di Biden contro Netanyahu è in arrivo domani in Israele il consigliere americano per la sicurezza nazionale Jake Sullivan per colloqui con il governo dello Stato Ebraico sulle prossime fasi della lotta contro Hamas a Gaza. La visita arriva al fine di pacificare le due parti andate per un attimo in collisione.
Lo stesso Sullivan, ieri, ha evocato un “calendario” dei combattimenti come tema sul tavolo dei colloqui, suggerendo che la guerra contro il Movimento islamico potrebbe continuare con operazioni più mirate, non con i raid aerei attualmente in corso. Il timore dei funzionari di Tel Aviv è che Sullivan dia poche settimane a Israele per concludere il conflitto.
Conclusione Biden contro Netanyahu sui bombardamenti indiscriminati a Gaza
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